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Adelmidrol efficace nel granuloma

L’aliamide Adelmidrol è efficace in un noto modello di infiammazione cronica: il granuloma da carragenina. I dati sono pubblicati su “Journal of Cellular and Molecular Medicine”.
Adelmidrol efficace nel granuloma

È firmato da ricercatori del Dipartimento di Farmacologia Sperimentale dell’Università di Napoli il lavoro sperimentale sugli effetti di Adelmidrol nel granuloma da carragenina del ratto: un modello di infiammazione cronica, mediata dal rilascio di mediatori vasoattivi e pro-infiammatori da parte dei mastociti cutanei.
Dopo aver indotto il granuloma mediante impianto sottocute di spugnette imbevute di carragenina, i ricercatori hanno provveduto, il giorno stesso dell’impianto, alla somministrazione locale di Adelmidrol: un molecola che condivide struttura chimica e meccanismo d’azione con le aliamidi, ma che, grazie alle peculiari caratteristiche chimico-fisiche, si dimostra particolarmente adatta ad essere utilizzata per via topica.
Questi, in sintesi, i risultati ottenuti:
– formazione del granuloma: il tessuto granulomatoso formatosi intorno alla spugna viene significativamente ridotto dal trattamento locale con l’aliamide;
– infiltrazione di neutrofili: Adelmidrol riduce in maniera dose-dipendente l’infiltrazione dei neutrofili nel tessuto granulomatoso, valutata in base ad una emoproteina (mieloperossidasi) localizzata nei granuli di questi leucociti;
– marker di infiammazione: l’aliamide riduce significativamente sia l’espressione di TNF (Tumor Necrosis Factor) e NOS (Nitric Oxide Synthase), sia il rilascio di metaboliti del monossido di azoto (NO);
– neoangiogenesi: la somministrazione locale di Adelmidrol riduce la formazione di nuovi vasi (neoangiogenesi), valutata in base alla concentrazione di emoglobina presente nel tessuto granulomatoso e all’espressione di marker tipici delle cellule endoteliali;
– mastociti: Adelmidrol non solo previene l’aumento numerico dei mastociti indotto dalla carragenina, ma ne diminuisce anche la degranulazione, come evidenziato da valutazioni colorimetriche e dal diminuito rilascio di mediatori di chiara provenienza mastocitaria (es. chimasi).
Si tratta di risultati che comprovano gli effetti antinfiammatori di questa aliamide: effetti che questo analogo della Palmitoiletanolamide (PEA) esercita, in virtù del controllo effettuato su numero e funzionalità degranulatoria dei mastociti cutanei.
Risultati, dunque, da aggiungere alla già lunga lista di evidenze che comprovano l’efficacia antiflogistica ed analgesica delle aliamidi, impiegate per via sia sistemica che topica, nell’uomo e nell’animale da compagnia.