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Artrosi: occhio all’entesi

Analisi istologiche dimostrano che l’infiammazione in corso di artrosi può nascere da un particolare comparto delle articolazioni: l’entesi, ovvero il punto di inserzione sull’osso di tendini e legamenti, adiacente alla membrana sinoviale.
Artrosi: occhio all’entesi

I due ortopedici inglesi, che firmano l’articolo pubblicato su “Arthritis and Rheumatism”, lo chiamano “complesso sinovio-entesico” (synovio-entheseal complex, SEC): ad indicare un’unità funzionale, formata da membrana sinoviale ed entesi, che risponde unitariamente ai danni articolari, siano essi di natura acuta o, più propriamente, legati all’azione “wear and tear”, tipica di anomale e prolungate sollecitazioni.
Analizzando 60 campioni post-mortem di entesi, Benjamin e McGonagle dimostrano come questo specifico comparto articolare vada incontro ad una serie di alterazioni combinate, degenerative ed infiammatorie, che contemporaneamente si ripercuotono sulla membrana sinoviale. Talmente evidenti, queste alterazioni, da permettere agli autori di avanzare l’ipotesi che siano proprio le modifiche degenerative a carico della fibrocartilagine delle entesi ad avviare la risposta flogistica reattiva della contigua membrana sinoviale.
La scoperta è ricca di significati. Il primo è che ancora una volta viene ribadito che l’artrosi è una “patologia d’organo”, a carico, cioè, non solo della cartilagine, ma anche di tutte le strutture presenti in articolazione, tendini e legamenti compresi.
Il secondo importante significato è legato alla dimostrazione dell’intima relazione che, nell’ambito della patogenesi dell’artrosi, esiste tra fattori di natura biomeccanica e risposte degenerativo-infiammatorie. Per definizione, l’entesi è, infatti, la zona anatomica su cui convergono le maggiori sollecitazioni meccaniche e che, per la stessa funzione che riveste, è destinata ad usurarsi con grande facilità. Ora, però, con queste nuove ricerche, risulta anche che la zona entesica potrebbe fungere da “primer” dell’infiammazione sinoviale, peraltro già avviata e sostenuta dalla concomitante condrodegenerazione.