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Artrosi del cane: un management all’inglese

Anche per i veterinari inglesi l’artrosi del cane si tratta con una combinazione di interventi. Lo dimostra uno studio retrospettivo che ha coinvolto 228 generalisti del Regno Unito.
Artrosi del cane: un management all’inglese

L’artrosi del cane, ben lo si sa, è una malattia da trattare con una ragionata combinazione di interventi: controllo del peso e dell’esercizio fisico, sintomatici (FANS) per il dolore, condroprotettori nutraceutici, fisioterapia e, se necessario, chirurgia.
Con l’obiettivo di indagare l’approccio dei veterinari generalisti inglesi a questa malattia, ricercatori del Royal Veterinary College di Londra hanno analizzato i dati raccolti tramite la distribuzione di un questionario articolato su specifiche domande, tra cui: l’importanza e la frequenza d’uso delle diverse modalità di trattamento; le situazioni in cui viene consigliata la chirurgia; i tipi di attività fisica, ed i mezzi di riabilitazione fisioterapica maggiormente consigliati.
Dei 228 veterinari che hanno aderito all’indagine, il 98% ritiene che la gravità dell’artrosi sia il fattore determinante nella scelta del trattamento, seguita da altri parametri come l’età dell’animale (77%), le aspettative del cliente (72%), i costi (70%), il tipo di attività in cui è impegnato il cane (66%), la compliance del proprietario (63%). Viceversa, solo il 38% dei “practitioners” ritiene importante l’articolazione coinvolta ai fini della più opportuna opzione anti-artrosica da scegliere.
Interessante, infine, un altro dato rilevato dal questionario: approcci di tipo nutraceutico risultano più frequentemente utilizzati rispetto a terapie farmacologiche classiche, considerate la “terapia di prima linea” per l’artrosi dell’uomo.
A nostra conoscenza, questa è la seconda indagine conoscitiva, mirata a valutare l’utilizzo degli interventi anti-artrosici nel cane. La prima [NdR Miolo A. Esiste un buon uso della condroprotezione nel trattamento dell’artrosi del cane? Un’indagine tra i medici veterinari italiani. Atti 46°Congresso SCIVAC, Milano 2003, p. 399] aveva dimostrato che anche per i veterinari italiani vale un approccio multimodale all’artrosi, calibrato in rapporto all’età ed allo stile di vita dell’animale ed alla gravità della sua malattia.