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Risonanza per il cervello del cane anziano

Grazie ad una scala mutuata dalla medicina umana, la risonanza magnetica diventa una tecnica semplice, ma indispensabile, per evidenziare l’atrofia cerebrale del cane anziano.
Risonanza per il cervello del cane anziano

Quello di Marco Pugliese & coll. dell’Università di Barcellona è il primo studio che descrive l’applicazione di una scala semi-quantitativa, finora utilizzata solo in medicina umana, alle immagini in risonanza magnetica del cervello di 98 cani di proprietà, appartenenti a razze diverse, e di età compresa tra 2 e 15 anni.
Triplice lo scopo del gruppo di ricercatori spagnoli: sviluppare un metodo semplice ed attendibile per misurare l’atrofia cerebrale del cane; stabilire se la progressiva atrofia della massa cerebrale è legata all’invecchiamento; e, nello specifico, analizzare il coinvolgimento dell’ippocampo nella neurodegenerazione atrofica.
Molto significativi i risultati ottenuti, attualmente in fase di stampa su “The Veterinary Journal”. La risonanza magnetica, sentenziano i ricercatori, ha evidenziato una progressiva atrofia cerebrale, che inizia a partire dagli otto anni di età, e che appare correlata anche alla forma del cranio, tipica delle diverse razze.
A detta del gruppo di Pugliese, l’atrofia cerebrale è, dunque, un vero e proprio marker neuropatologico, che il cane anziano condivide con l’uomo, e che può rivelarsi assai utile per effettuare diagnosi predittiva di demenza senile. Ed è, in particolare, l’ippocampo ad essere a rischio di atrofia ed a funzionare, pertanto, da marker precoce di invecchiamento cerebrale.
A parte l’individuazione di una scala rapida e semplice per misurare l’atrofia cerebrale, lo studio contribuisce anche a rafforzare l’assunto che il processo di invecchiamento cerebrale è simile nell’uomo e nel cane, e che, proprio per questo, tutti gli avanzamenti nel campo delle Neuroscienze cognitive porteranno indubbi vantaggi ad entrambi.