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Allergie alimentari: la situazione italiana

Uno studio retrospettivo fornisce i dati di prevalenza delle reazioni avverse agli alimenti nel cane e la loro associazione con malattie concomitanti, come l’otite esterna e le fistole perianali.
Allergie alimentari: la situazione italiana

L’indagine è tutta italiana e parte dall’iniziativa del Dipartimento di Scienze Cliniche Veterinarie dell’Università di Milano di analizzare le cartelle cliniche dei cani riferiti alla Clinica Dermatologica. Obiettivo: valutare la prevalenza delle reazioni avverse agli alimenti (Adverse Food Reaction, AFR), nonché la loro associazione con razza, sesso, età e marker clinici specifici dei soggetti inclusi.
La prevalenza riscontrata nei 130 cani selezionati era del 12%. Di questi, il 26% era affetto da una concomitante malattia allergica (es. dermatite atopica) ed il 48% era sottoposto a diete ad eliminazione.
Significativa anche l’associazione tra allergia alimentare e comparsa dei segni clinici in età inferiori all’anno. Altrettanto degna di nota l’associazione tra prurito allergico di natura alimentare e la presenza di manifestazioni cliniche specifiche come l’otite esterna e le fistole perianali, quest’ultime però appannaggio esclusivo dei cani di razza Pastore tedesco.
Sicuramente, si tratta di importanti dati per una malattia, come l’allergia alimentare, che, per la mancanza di un set clinico patognomonico, piuttosto che per la frequente contemporaneità con altre malattie allergiche (atopia) o l’evidente comparsa clinica solo dopo contatto prolungato con l’allergene alimentare, gode ancora di una notevole nebulosità e discordanza dei riscontri epidemiologici. In quest’ottica, quelli dell’Università di Milano sono risultati fondamentali per la costruzione dell’identità clinica di questa frequente dermatopatia allergico-infiammatoria del cane e del gatto.