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Artrosi: primo modello nel gatto

Sviluppato un modello sperimentale per studiare i meccanismi della condrodegenerazione nel gatto. Lo presenta “Journal of Feline Medicine and Surgery”.
Artrosi: primo modello nel gatto

Finora, a differenza del cane, nel gatto non era stato ancora messo a punto un modello sperimentale attendibile di artrosi, in grado, cioè, di fornire preziose indicazioni sui meccanismi scatenanti la degenerazione della cartilagine articolare, piuttosto che sulle strategie terapeutiche più efficaci nel contrastarla.
A colmare questa lacuna interviene un gruppo di noti ortopedici delle Università di Liverpool e Cardiff, che mettono a punto un metodo per ottenere colture dagli espianti di cartilagine sana dei condili tibiali di gatto. Successivamente, le colture ottenute vengono esposte all’azione di diverse citochine e proteasi, al fine di saggiare la risposta condrodegenerativa, specifica della cartilagine di gatto.
La combinazione di due citochine (IL-1 e oncostatina M) si è dimostrata in grado di aumentare il rilascio di glicosaminoglicani (GAG) e collagene della matrice cartilaginea, grazie anche all’incremento di attività che tali citochine inducono sugli enzimi litici (metalloproteasi).
Si tratta di risultati peculiari per il gatto, dato che né nel cane né nel cavallo la combinazione di queste due citochine si è rivelata in grado di determinare un avvio rapido della condrodegenerazione. Altra caratteristica rilevata è la rapidità di degradazione del collagene. La cartilagine felina, sottolineano gli autori, evidentemente inizia la sua risposta degradativa proprio con la compromissione del network di molecole collageniche.
Insomma, il modello sperimentale di artrosi felina è sicuramente il primo importante passo per migliorare le conoscenze sui meccanismi specifici della degenerazione articolare in questa specie. E può anche fare da apripista per avviare le ricerche sugli approcci anti-artrosici “orientati al meccanismo” efficaci nel gatto.