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Farmaco veterinario: una risorsa per tutto il settore

Prontuario veterinario; dispensazione; restrizione dell’uso “in deroga”; farmacovigilanza. È la ricetta sul farmaco veterinario presentata al nazionale SCIVAC di Arezzo.
Farmaco veterinario: una risorsa per tutto il settore

Quello della “specificità del farmaco veterinario” è sicuramente uno dei temi attualmente più dibattuti; motivo di accese discussioni tra chi si fa portavoce della libertà di poter usare ciò che è più adatto per alleviare le sofferenze dell’animale, sia esso farmaco umano o veterinario; e chi invece ritiene di dover lavorare, con la cooperazione di tutti gli addetti ai lavori, allo sviluppo del comparto veterinario, potenziando il prontuario di farmaci attualmente disponibili con preparati formulati in base alle caratteristiche dell’animale da compagnia e, per questo, dotati di sempre maggior qualità, affidabilità, sicurezza ed efficacia terapeutica.
Stando al dibattito organizzato durante il 67° congresso nazionale SCIVAC, sono di quest’ultimo avviso sia Carlo Scotti (foto), Presidente Senior dell’Associazione Nazionale dei Medici Veterinari Italiani (ANMVI), che Roberto Villa, farmacologo della Facoltà di Medicina Veterinaria di Milano.
Da parte di ANMVI c’è sicuramente la convinzione della necessità di un prontuario farmacologico sempre più completo, e soprattutto creato e pensato per i pazienti veterinari, nell’ottica di un progetto che accomuna tutti: dalle Aziende impegnate nel settore della Salute Animale (accorpate sotto la sigla AISA), che hanno una parte fondamentale nello sviluppo e nella produzione di un arsenale terapeutico in grado di rispondere sempre meglio alle necessità di cura; ai medici veterinari, che da tali presidi farmacologici non possono altro che trarre più soddisfazioni professionali; ai proprietari stessi che avranno la certezza di utilizzare per i loro amici animali sostanze tanto efficaci quanto sicure.
Il farmacologo Villa ha poi ribadito come i farmaci veterinari, pur avendo principi attivi in comune con la medicina umana, presentano sostanziali differenze in termini di formulazione e concentrazione di questi stessi principi attivi piuttosto che di eccipienti e posologia, compatibilmente con le diversità farmacocinetiche legate alla specie ed alle caratteristiche di malattia. Villa ha, infine, ricordato anche gli inconvenienti legati ad un indiscriminato uso “in deroga” del farmaco: l’incentivazione dell’uso empirico e di automedicazione; l’aumento della possibilità di insuccesso terapeutico; l’incremento di reazioni avverse o effetti indesiderati, che obbliga comunque ad una segnalazione di farmacovigilanza.