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Novità sull’artrosi

Tra i 12 “in-depth seminars” del mondiale di Ortopedia Veterinaria (WVOC 2010) anche uno dedicato all’artrosi. Nel mirino degli specialisti diagnosi d’avanguardia ed analgesici alternativi.
Novità sull’artrosi

Dodici relazioni super-specialistiche e sei relatori d’eccezione per la malattia – l’artrosi – che ha rappresentato uno dei “temi caldi” del WVOC (World Veterinary Orthopaedic Congress) di Bologna. Suddivisi in quattro sessioni, gli interventi degli esperti hanno fornito un panorama dettagliato di quelle che sono le conoscenze più d’avanguardia in tema di stadiazione dell’artrosi, tecniche di “imaging” della cartilagine, individuazione di “biomarkers” specifici e management anti-artrosico di ultima generazione.
Ad aprire i lavori seminariali John Innes con una panoramica sulle scale metrologiche di valutazione dell’artrosi: quei questionari, solitamente somministrati ai proprietari, che si basano sul rilievo di parametri come “zoppia” e “dolore” e che, se accompagnati da analisi computerizzate più oggettive dell’andatura, consentono di identificare la degenerazione articolare fin dagli stadi iniziali.
A seguire la sessione dedicata all’”imaging”: dalla rassegna dei protocolli operativi di risonanza magnetica per visualizzare in particolar modo le lesioni cartilaginee (Cristi Cook); ai risultati ottenuti con la risonanza magnetica nella diagnosi di artrosi del gomito (John Innes); alla contrastografia finalizzata a mostrare la progressione delle lesioni cartilaginee (Michael Conzemius).
Molto d’avanguardia anche le relazioni dedicate ai marcatori, serici e sinoviali, di artrosi: dall’inquadramento generale di Key Hayashi; all’uso di biosensori genici per identificare i “biomarkers” di artrosi ancor prima dello sviluppo dei sintomi; alla “metabolomica” di Peter Clegg, lo studio, cioè, di tutti quei metaboliti a basso peso molecolare, indicatori di un potenziale stato di malattia dei tessuti articolari.
Infine, nella sessione dedicata al management, Duncan Lascelles ha puntualizzato la via vincente per il controllo dell’artrosi e del dolore che la accompagna: quella multimodalità di approccio declinata attraverso l’utilizzo di più analgesici a diverso meccanismo d’azione, e rinforzata da altre misure, non farmacologiche, nutraceutiche e, se necessario, chirurgiche.