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Aspetti un figlio? Cani e gatti lo proteggono

Il contatto con cani e gatti durante la gestazione protegge i nascituri da allergie cutanee e crisi asmatiche. La conclusione viene dall’analisi di 6498 pazienti.
Aspetti un figlio? Cani e gatti lo proteggono

Il dibattito è ancora in corso: l’esposizione precoce a cani e gatti è fattore di rischio o di protezione per lo sviluppo di asma, riniti o eczemi allergici?
A chiarire le idee interviene ora una review sistematica di un gruppo di epidemiologi e pediatri australiani, che assembla i risultati di nove studi clinici, mirati ad indagare il rapporto tra esposizione a cani e gatti nel periodo cosiddetto “perinatale” (quello, cioè, che va dalla ventesima settimana prima della nascita alla quarta settimana dopo il parto) e comparsa nei nascituri di malattie allergiche, come asma ed eczema.
Le conclusioni del gruppo interdisciplinare di ricerca non lasciano dubbi. Il contatto precoce con un gatto e, soprattutto, con un cane agisce da elemento di protezione nei confronti dello sviluppo di future allergie. Il motivo sottostante è intuibile. Il periodo perinatale coincide con la maturazione del sistema immunitario fetale. Una maturazione che dipende anche dall’esposizione della madre a specifiche influenze ambientali, la quale a sua volta determina la propensione o meno del bambino per le malattie allergiche.
L’effetto protettivo di cani e gatti è chiaro soprattutto per le famiglie che, nella loro storia, hanno un basso profilo allergico. Più incerta la protezione in caso di genealogie ad alto rischio allergico. In questi casi, però, i risultati sono viziati da fattori fuorvianti, tra cui il diverso atteggiamento dei soggetti allergici nei confronti degli animali domestici e la minor propensione ad avere contatti ravvicinati con cani e gatti. Tanto da ipotizzare che l’alta incidenza di allergie sia proprio la conseguenza di questo tenere a debita distanza gli amici a quattro zampe.