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Cani al parco? Attenti alle insidie

Le classiche passeggiate al parco, che rendono così felici i nostri amici a quattro zampe, nascondono in realtà insidie e pericoli: da conoscere e, soprattutto, da evitare.
Cani al parco? Attenti alle insidie

Con il sopraggiungere della stagione estiva e del bel tempo, sono sempre più numerosi i proprietari che decidono di portare i loro cani a giocare e socializzare al parco. Un’occasione di puro divertimento per il fedele amico a quattro zampe, ma che, stando alle statistiche delle agenzie assicurative americane (Veterinary Pet Insurance, VPI), può trasformarsi in una corsa urgente nell’ambulatorio del veterinario di fiducia.
È uscita infatti la classifica di tutti gli incidenti che sono capitati ai cani degli States durante le loro passeggiate al parco. In cima alla classifica compaiono le distorsioni e i danni ai tessuti molli, seguiti da ferite e lacerazioni da morso, punture d’insetto, traumi alla testa, ipertermia, ictus, tosse ed infezioni respiratorie, malattie parassitarie e virali (parvovirus).
A detta di Carol McConnell, vice-presidente della VPI, si tratta però di condizioni mediche, per la maggior parte prevenibili con qualche accortezza ed attenzione in più da parte del proprietario. Seguire, ad esempio, alla lettera il regolamento del parco o della zona verde in cui il cane viene abitualmente portato a “sgambare”. Controllare gli altri animali con cui viene a contatto e, soprattutto, essere sicuri che il nostro cane sia regolarmente vaccinato e in buono stato di salute.
Una buona regola è anche non portare al parco cuccioli che siano più giovani di 4 mesi. Come è altrettanto da evitare di frequentare gli spazi aperti nelle ore più calde della giornata. Attenzione infine ad accorgersi dei segnali inequivocabili del colpo di calore: respiro superficiale e frequente, lingua rosso brillante, profusa perdita di saliva e mancanza di coordinazione dei movimenti.
Tutto sommato, si tratta di regole facili e di buon senso che possono, però, evitare che un momento di gioia del nostro cane si trasformi in una situazione spiacevole, anche economicamente, per noi, e, magari, fatale e di grande sofferenza per il nostro beniamino.