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PEA vs Marijuana nel dolore animale.

Un articolo dell’Istituto centro europeo di tecnologia (CEITEC) conferisce alla PEA un posto di rilievo nel controllo dell’infiammazione e del dolore nei pet.
PEA vs Marijuana nel dolore animale.

Negli ultimi mesi, si sente un gran parlare dell’uso medico della Marijuana. E i proprietari di cani e gatti non sono esenti da questi discorsi! È proprio la curiosità in merito ai possibili benefici dei componenti della Marijuana sui nostri amici a quattro zampe a stimolare la pubblicazione di una rassegna scientifica completa ed aggiornata.

 

Nel prendere in esame le evidenze pre-cliniche ottenute con l’uso dei cannabinoidi (composti attivi della Marijuana), gli Autori dell’articolo riportano i risultati positivi ottenuti sulla pressione intraoculare di cani affetti da glaucoma.

 

Altro settore in cui i cannabinoidi (e loro analoghi endogeni) hanno fornito risultati promettenti – proseguono gli Autori – è quello delle malattie dermatologiche con tratti infiammatori. Per sostanziare l’affermazione, l’articolo prende in rassegna i risultati degli studi pre-clinici e clinici condotti con la PEA (palmitoiletanolamide), in condizioni di ipersensibilità cutanea del cane e del gatto. In particolare, vengono riportati i dati ottenuti sui mastociti isolati di cane, quelli relativi al pomfo allergico in cani ipersensibili, e quelli emersi dal trattamento di gatti con dermatiti allergico-infiammatorie.

 

Una trattazione a parte viene dedicata agli effetti psicotropi (cioè le azioni sulla mente tipiche delle sostanze stupefacenti). Sono questi a rappresentare uno dei principali freni allo sviluppo di prodotti a base di cannabinoidi sia nell’uomo che nell’animale. D’altra parte, il fatto che PEA ne sia completamente esente, ne ha consentito l’uso in prodotti formulati per rispondere a particolari bisogni di salute del cane e del gatto. L’esempio citato nella recente rassegna è il Redonyl, un prodotto – come dicono gli Autori – indicato per il ripristino della corretta reattività cutanea.

 

In ultima analisi, quello che emerge sono le importanti potenzialità dei cannabinoidi in medicina veterinaria, ma le altrettanto importanti limitazioni d’uso, prevalentemente legate agli effetti collaterali. In questo scenario, la PEA emerge come alternativa efficace e sicura, sia rispetto ai fitocannabinoidi (i componenti della cannabis, per intenderci) che ai cannabinoidi sintetici. La sua natura endogena (è regolarmente prodotta dall’organismo) e i suoi meccanismi d’azione “secondo Natura” le conferiscono una marcia in più e sono il prerequisito per il suo uso al servizio della salute animale.

 

 

Landa L, Sulcova A, Gbelec P. The use of cannabinoids in animals and therapeutic implications for veterinary medicine: a review. Veterinarni Medicina, 61, 2016 (3): 111–122