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Cani in corsia alla Clinica Pediatrica

Si chiama “PetPed” ed è un progetto di pet therapy per i bambini ospedalizzati in Clinica Pediatrica a Padova.
Cani in corsia alla Clinica Pediatrica

Le esperienze di pet therapy applicate ai pazienti della Clinica Pediatrica di Padova si devono a PetPed: un progetto di Attività Assistite con Animali (AAA), realizzato grazie alla collaborazione tra i volontari  dell’associazione “Gioco e Benessere” e PetProject di Teolo (Padova), associazione che si occupa di pet therapy da oltre dieci anni, collezionando esperienze di successo non solo in ospedale, ma anche nelle scuole, tra gli anziani, e al fianco di persone con patologie psichiatriche o motorie.

 

Il progetto consiste essenzialmente in una serie di incontri settimanali con gli amici cani.

Si inizia – spiega “Il Mattino” di Padova in un recente articolo che sottolinea il successo dell’iniziativacon una parte iniziale di presentazione, durante la quale il coadiutore presenta l’animale ai bambini. Poi segue la fase di avvicinamento, con i giochi: uno dei più usati si fa con un “conetto”, sotto cui vengono posti dei croccantini. Il cane esce dalla stanza e quando rientra c’è il conetto, che nasconde il cibo all’interno: il cane deve trovarlo, senza aiuti esterni. Ovviamente per un bambini è difficilissimo trattenersi e il gioco è sempre molto divertente. La terza parte prevede il contatto vero e proprio: i bambini possono accarezzare i cani, spazzolarli, dare loro del cibo. È sempre molto emozionante, perché dei bambini spesso cupi, tristi, che soffrono non solo il dolore fisico, ma anche l’isolamento dell’ospedale, ritrovano un momento di gioia e di spensieratezza».

 

Finalmente anche in Italia la pet therapy rivolta ai piccoli pazienti ospedalizzati è dunque diventata una realtà. E, grazie a PetPed, Padova, assieme a Milano, Firenze e Palermo, è sicuramente all’avanguardia in quel percorso di “umanizzazione delle cure”, finalizzato a prendersi cura non solo dei bisogni sanitari dei nostri bambini, ma anche degli aspetti psicologici e relazionali messi a dura prova dai ricoveri ospedalieri.

 

In questo complesso percorso non c’è aiutante migliore del nostro amico a quattro zampe, capace di trasformare l’esperienza spiacevole e negativa della malattia nel ricordo indelebile di un nuovo amico, che fin da subito ha cominciato ad amarti incondizionatamente.