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Pet anziani: come mantenere in salute il loro cervello

Più della metà dei cani e gatti nelle nostre case sono considerati senior. Alcuni consigli utili per capire se il nostro pet sta invecchiando bene e per aiutarlo ad affrontare la terza età.
Pet anziani: come mantenere in salute il loro cervello

1 anno di un cane equivale a 7 anni umani? Non proprio: questa popolare credenza è tanto diffusa quanto poco accurata. Per poter ottenere un indicatore più attendibile, bisogna infatti tenere conto della razza e delle dimensioni del cane.

 

La cosiddetta soglia di anzianità, ovvero il momento in cui i nostri amici a quattro zampe possono essere considerati ufficialmente anziani, ha un inizio variabile tra i 6 e gli 8 anni di età a seconda della taglia: in regola generale, i cani di piccola taglia e i gatti diventano senior più tardi, vivendo in media più a lungo. Per i cani di taglia grande o gigante invece, la soglia si abbassa a 6 anni.

 

Con l’inizio della terza età, i cani diventano più fragili e predisposti a tante malattie croniche e dolorose, che possono compromettere seriamente la loro qualità di vita.

Proprio come per noi umani, uno dei distretti più sensibili al logorio degli anni è il cervello, il cui invecchiamento decreterà il tipo di vecchiaia a cui andrà incontro il nostro beniamino: un vecchietto nel pieno possesso delle sue capacità cognitive, mnemoniche e di interazione con l’ambiente o il proprietario (invecchiamento fisiologico o di successo) oppure un anziano disorientato anche fra le mura domestiche, apatico e isolato (invecchiamento patologico).

 

In quanto proprietari, possiamo fare molto per aiutare il nostro beniamino a prepararsi alla terza età ed aumentare le chances di un invecchiamento cerebrale di successo.

 

Controlli veterinari geriatrici

Il primo passo consiste nel programmare visite periodiche ad hoc per un check up di salute generale. Il veterinario potrà inoltre valutare se eventuali alterazioni del comportamento siano ascrivibili a patologie a forte ripercussione comportamentale (ad es. l’artrosi) o, se invece, siano segnale di invecchiamento patologico.

 

Attenzione ai campanelli di allarme

Il cane fatica a riconoscere i familiari? Si sveglia spesso di notte? Sporca in casa come non aveva mai fatto in precedenza? Sembra disorientato oppure fissa nel vuoto pareti/pavimenti? Queste alterazioni del comportamento possono rappresentare degli indicatori dello stato di salute del cervello del nostro amico e non vanno banalizzate come inevitabili trasformazioni legate all’età. Parlatene con il medico veterinario di fiducia.

 

Movimento e alimentazione

Il movimento va sempre favorito, anche da anziani e calibrato in base allo stato di salute: l’esercizio è benefico per il cervello, migliora l’afflusso di sangue e potenzia le riserve cognitive. Attenzione anche all’alimentazione nell’ottica di evitare sovrappeso e obesità.

 

Prodotti specifici per la neuroprotezione

Oggi abbiamo a disposizione prodotti nutrizionali come Senilife Plus® per mantenere sano il cervello dei nostri vecchietti a quattro zampe. Senilife Plus® è appositamente studiato per migliorare le capacità cognitive e la memoria dei nostri cani e gatti. Prima lo usi (all’avvicinarsi della soglia di anzianità), maggiore sarà la probabilità che il tuo amico a quattro zampe viva una vecchiaia di successo!