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I cani rilevano il Covid-19 più efficacemente dei test rapidi

Uno studio multicentrico italiano mostra che l’olfatto dei cani è in grado di individuare i positivi al Sars-CoV-2 con un’efficacia tra il 98% e il 100%.
I cani rilevano il Covid-19 più efficacemente dei test rapidi

Che il fiuto dei cani sia particolarmente sensibile nel rilevare la presenza di determinate patologie, quali il diabete e certi tipi di cancro, è cosa nota.

 

Oggi, grazie ad uno studio scientifico multicentrico dell’Università Politecnica delle Marche (UNIVPM), conclusosi a dicembre 2021, è arrivata la conferma che cani appositamente addestrati sono in grado di rilevare le infezioni da Sars-CoV-2 con un’accuratezza superiore a molti test rapidi.

 

Lo studio, definito SCREENDOG-19, ha preso avvio con la raccolta di campioni di sudore dai pazienti nei drive in di Macerata e Sassari (Area Vasta 3 e Assl Sassari), necessari per la fase di imprinting dei cani, in cui un team di educatori cinofili ha educato gli animali a distinguere i campioni positivi dai negativi.

 

Si è, poi, passati alla fase finale dello studio: la validazione del test ai drive in, fondamentale per dimostrare che i cani sono in grado di identificare persone positive in un contesto reale e non solo da campione. La segnalazione dei cani è stata poi incrociata con i referti dei test molecolari effettuati lo stesso giorno.

 

I risultati sono stati sorprendenti: in 5 mesi sono stati testati 1251 soggetti, vaccinati e non vaccinati, di cui 206 positivi. I cani addestrati erano in grado di fiutare i soggetti malati con una accuratezza tra il 98% e il 100%, contro l’87% e il 98% dei test antigenici rapidi.

 

Nello studio Screendog-19 è stata inclusa anche l’analisi del benessere dei cani, grazie alla collaborazione dei ricercatori veterinari dell’Università di Camerino, incaricati di identificare il minimo segnale di sofferenza o stress nell’assolvimento dell’attività. Nessun indicatore comportamentale negativo è stato rilevato, anzi, i cani percepivano l’attività come un gioco.

 

Insegnare ai cani a rilevare la presenza del virus attraverso l’olfatto apre la strada a nuove possibilità di screening, meno invasive e più rapide. Basti pensare, ad esempio, all’impiego dell’olfatto canino nei luoghi molto affollati come gli aeroporti. Una vera e propria risorsa per il futuro, dunque, e per il ritorno alla normalità.