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Glomerulare o tubulare? La proteinuria nel paziente canino

Uno studio ha voluto caratterizzare il pattern elettroforetico in cani affetti da malattie croniche fisiopatologicamente correlate alla proteinuria.
Glomerulare o tubulare? La proteinuria nel paziente canino

Malattie infiammatorie croniche, neoplasie, cardiopatie ed endocrinopatie possono favorire l’insorgenza della malattia renale cronica (CKD) nei cani e nei gatti affetti. Poiché il trattamento precoce della proteinuria è la chiave per rallentare la progressione della CKD, affiancare l’elettroforesi al più “tradizionale” rapporto proteine/creatinina urinarie (PU/CU) potrebbe consentire una visione più completa dell’entità e della localizzazione del danno renale in atto.

 

Un recente studio ha valutato la proteinuria di 157 cani interessati da patologie croniche (non-renali), utilizzando la tecnica “SDS-PAGE” (elettroforesi su gel di poliacrilammide in presenza di sodio dodecilsolfato): questa ha consentito di distinguere la proteinuria di origine glomerulare, caratterizzata dall’escrezione di proteine dal peso molecolare medio (40-69 kDa) o alto (≥70 kDa), da quella tubulare, caratterizzata invece dall’escrezione di proteine dal basso peso molecolare (<40 kDa).

 

Alla luce dei risultati, i cani cardiopatici erano quelli presentavano una maggiore proporzione di soggetti proteinurici. Nelle varie categorie patologiche, la percentuale di cani che esibiva solo proteinuria come marker di alterazione renale andava dal 20 al 39%; se conteggiata unitamente all’aumentata SDMA sierica, la percentuale media saliva ad almeno il 50%.

 

La tipologia di proteinuria era prevalentemente di tipo glomerulare (44-58%) in tutti i gruppi di cani, ad eccezione dei soggetti accomunati da patologie infiammatorie croniche, in cui emergeva il pattern “misto” (i.e., sia glomerulare che tubulare; 47%). Inoltre, gli animali che manifestavano proteinuria tubulare erano quelli con PU/CU mediana più elevata rispetto al pattern glomerulare o misto (0.5 vs 0.17).

 

Secondo gli autori, in conclusione, il monitoraggio della proteinuria è molto importante in quei soggetti già interessati da comorbidità frequentemente correlate alla CKD, cardiopatie in primis, dove può manifestarsi fin dalle primissime fasi della malattia renale, anche prima dell’aumento degli indicatori di funzionalità analizzati di routine.

 

 

Pérez-Sánchez AP, Perini-Perera S, Del-Angel-Caraza J, Quijano-Hernández IA, Recillas-Morales S. Proteinuria and Electrophoretic Pattern in Dogs with Comorbidities Associated with Chronic Kidney Disease. Animals (Basel). 2023 Apr 19;13(8):1399.