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L’antibiogramma nel gatto, un test sempre piu…UTI-le!

Quali sono i batteri urinari più frequenti nel gatto? E quanti sono resistenti agli antibiotici? Una corposa ricerca inglese ha valutato più di duemila campioni.
L’antibiogramma nel gatto, un test sempre piu…UTI-le!

Le infezioni del tratto urinario (urinary tract infections, UTIs) di origine batterica sono sempre state considerate relativamente infrequenti nella specie felina. Tuttavia, recenti studi condotti a livello europeo evidenziano crescenti positività all’urinocoltura, interessando fino al 19% dei gatti affetti da FLUTD (feline lower urinary tract disease). Essendo questa una delle ragioni che più spesso comporta l’utilizzo di antibiotici in medicina veterinaria, la scelta del giusto farmaco è ormai di primaria importanza per non incoraggiare il fenomeno dell’antibiotico-resistenza.

 

Nel Regno Unito, un gruppo di ricercatori ha condotto la più grande indagine retrospettiva nazionale sulla presenza di batteri nell’urina di gatto, nonché sulla loro sensibilità agli antibiotici, ed è stata recentemente pubblicata su Animals. Infatti, sono stati analizzati ben 2712 campioni, tutti rigorosamente ottenuti per cistocentesi.

 

La batteriuria è stata identificata nel 15.7% dei campioni, provenienti da 162 maschi e 262 femmine con età media di circa 12 anni. Per 4.5% dei gatti sono stati identificati due isolati batterici all’interno della stessa aliquota. I segni clinici di FLUTD erano stati registrati dal veterinario curante per un quarto dei soggetti batteriurici, anche se gli autori ritengono che tale cifra sia sottostimata.

 

Escherichia coli (43.7%), altri Enterobacterales (26.4%), Enterococcus spp. (14.9%) e Staphylococcus spp. (9.2%) sono stati i batteri più comunemente isolati. Altre specie note come Streptococcus (beta-emolitici e non), Pseudomonas, Proteus e Pasteurella contavano circa il 6% come somma.

 

  1. coli si è dimostrato resistente soprattutto verso amoxicillina (16.7%) e cefalexina (20.7%), mentre gli altri Enterobacterales hanno dato risultati più clamorosi nei confronti delle penicilline in generale (39-64%). La specie Enterococcus, invece, ha mostrato una resistenza spiccata a trimetoprim/sulfametossazolo (>90%), percentuale nettamente più elevata che in altri studi; tuttavia, la sua quasi totale suscettibilità all’amoxicillina ha fatto tirare un respiro di sollievo agli autori. Ha destato poche preoccupazioni anche Staphylococcus, raggiungendo una resistenza massima del 20% verso l’amoxicillina.

 

In conclusione, i ricercatori anglosassoni hanno rimarcato che la presenza di batteri nell’urina di gatto non deve essere necessariamente oggetto di trattamento quando la forma è subclinica. Inoltre, hanno ribadito l’importanza di eseguire l’urinocoltura come procedura di routine, per una scelta tutt’altro che empirica del trattamento delle UTI manifeste.

 

 

D’Août C, Taylor SS, Gelendi S, Atkinson C, Defauw P. Bacteriuria in Cystocentesis Samples from Cats in the United Kingdom: Prevalence, Bacterial Isolates, and Antimicrobial Susceptibilities. Animals (Basel). 2022 Dec 1;12(23):3384.