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Malattia parodontale nel gatto: prevalenza e fattori di rischio

Una vasta indagine ha messo in luce quali sono le caratteristiche che accomunavano oltre 3.000 felini affetti da parodontite nel Regno Unito.
Malattia parodontale nel gatto: prevalenza e fattori di rischio

La malattia parodontale (MP) insorge da una complessa e disfunzionale interazione fra placca dentale e sistema immunitario dell’animale, che genera un’infiammazione cronica dei tessuti a supporto del dente. Nonostante sia una patologia molto frequente nella specie felina, viene spesso sottovalutata, soprattutto per quanto riguarda la componente dolorifica. Più precocemente viene identificata, e maggiori sono le possibilità intervenire fintanto che è reversibile, salvaguardando così la salute e il benessere del gatto.

 

Per facilitarne il riconoscimento e il monitoraggio, un gruppo di ricercatori inglesi ha ricostruito l’identikit del gatto a rischio di sviluppare la MP analizzando le cartelle cliniche di 18.249 gatti portati a visita in sei grosse cliniche veterinarie nell’anno 2019.
[ndr, la stessa popolazione che è stata oggetto di studio nella precedente news sulle patologie feline]

 

Da questa indagine è emerso che 3.870 soggetti (15%) avevano ottenuto la diagnosi di MP, classificandosi come disturbo più frequente nell’anno oggetto di studio. Le razze più colpite sono risultate il Siamese (18.7%) e il Maine Coon (16.7%). L’età mediana di gatti affetti da MP (9.5 aa) era significativamente più elevata dei soggetti liberi da disturbi dentali (5 aa).

 

A statistiche ultimate, i fattori di rischio principali accertati sono: peso corporeo (4-7 kg), età (rischio esponenziale fino ai 12 aa), stato riproduttivo (maschio castrato) e clinica curante (criteri diagnostici). Inoltre, i gatti con diagnosi di MP avevano una maggiore probabilità (OR: 1.79) di essere affetti anche da 21 altre patologie, fra cui spiccavano disturbi cardiaci e auricolari.

 

Secondo gli autori, il numero reale di gatti affetti da MP è addirittura maggiore di quanto emerso da questo studio, e molti casi passano inosservati a causa di limiti fisici e temporali che impone una visita di routine, nonché per la genericità dei sintomi che può manifestare l’animale. Per questo è auspicabile un maggiore sforzo nella formazione del Veterinario alla cura dentale dei propri pazienti felini.

 

 

O’Neill DG, Blenkarn A, Brodbelt DC, Church DB, Freeman A. Periodontal disease in cats under primary veterinary care in the UK: frequency and risk factors. J Feline Med Surg. 2023 Mar;25(3):1098612X231158154.