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Nuovi fattori di rischio per la rottura del crociato craniale

Cani affetti da questa patologia condividono un profilo ben preciso: un’indagine su vasta scala ha identificato razza, età, peso e sesso come caratteristiche predisponenti.
Nuovi fattori di rischio per la rottura del crociato craniale

La rottura del legamento crociato craniale (LCC) è una patologia di natura ortopedica molto frequente nella specie canina. Sebbene una rottura del LCC da trauma è possibile, la maggioranza dei casi è l’esito di una graduale degenerazione della matrice extracellulare. La fisiopatologia di tale fenomeno non è ancora pienamente compresa, e la sua origine pare complessa e multifattoriale.

 

Un recente studio inglese ha identificato i fattori di rischio principali che conducono alla rottura del LCC. Si tratta della ricerca più vasta condotta finora, in cui gli autori hanno analizzato le cartelle cliniche di 1000 soggetti visitati per rottura del LCC monolaterale in tutto il Regno Unito. In ottica retrospettiva, le caratteristiche di tali soggetti sono state confrontate con quelle di ben 500.000 cani sani.

 

Sei razze si sono rivelate più predisposte alla rottura del LCC, ovvero Rottweiler, Bichon Frisé, West Highland White Terrier, Golden Retriever, Yorkshire Terrier e Jack Russell Terrier. Al contrario, alcune razze quali Cockapoo, Chihuahua, Shih-Tzu e Pastore Tedesco sono risultate significativamente meno interessate da questa patologia.

Considerando l’età, figuravano più colpiti i cani dai 6 ai 9 anni. Circa lo stato riproduttivo, invece, femmine sterilizzate e maschi castrati risultavano più coinvolti rispetto alle controparti intere.

 

I ricercatori hanno delineato anche il profilo del cane per cui il Veterinario opta per un approccio conservativo anziché chirurgico: il cane esonerato dall’intervento era mediamente più anziano (dai 9 anni in su) e di taglia medio-piccola (< 20 kg di peso corporeo), e mostrava almeno una comorbidità non ortopedica alla visita.

 

Lo studio ha dunque messo in luce i fattori che predispongono il cane alla rottura del LCC, e sembra che la genetica possa giocare un ruolo di primaria importanza. Gli autori auspicano futuri studi prospettici che possano dimostrare la validità di questa indagine.

 

 

Pegram, C., Brodbelt, D. C., Diaz-Ordaz, K., Chang, Y., von Hekkel, A. F., Church, D. B., & O’Neill, D. G. (2023). Risk factors for unilateral cranial cruciate ligament rupture diagnosis and for clinical management in dogs under primary veterinary care in the UK. Veterinary journal, 292, 105952.