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Sindrome oculare brachicefalica, è già una “pandemia”

Gli occhi sono un punto debole dei cani brachicefali: le caratteristiche anatomiche e fisiologiche di determinate razze impediscono la protezione di questi delicati organi.
Sindrome oculare brachicefalica, è già una “pandemia”

Data la crescente popolarità delle razze brachicefale (Carlini, Shih Tzu, Bulldogs…), la BOS è un problema sempre più sentito in ambito veterinario. Di cosa si tratta?

 

Due noti Medici Veterinari Oftalmologi hanno recentemente pubblicato una review in cui passano in rassegna i fattori predisponenti alla cosiddetta “sindrome oculare brachicefalica” (BOS). Infatti, la combinazione di caratteristiche anatomiche e fisiologiche, oculari e perioculari, tipiche dei cani dal “muso schiacciato” li rende particolarmente suscettibili allo sviluppo di patologie della superficie oculare.

 

Fra le principali anomalie anatomiche, gli autori annoverano la conformazione del cranio, delle palpebre e della cute circostante. Le orbite ristrette comportano una protrusione dell’occhio (“esoftalmo”), la quale si combina con una fessura palpebrale troppo larga (macroblefaro), non permettendo una copertura e una protezione adeguata della superficie oculare. Il muso corto e le sue corrugazioni cutanee portano i peli a contatto con l’occhio prominente, irritandolo. Una menzione speciale viene fatta per le ghiandole di Meibomio, altamente interessate da anomalie strutturali e funzionali anche in cani brachicefali sani.

 

La prima ripercussione a livello fisiologico è l’incompleta chiusura delle palpebre (“lagoftalmo”), che non consente la corretta secrezione e distribuzione dei componenti del film lacrimale, che diviene instabile e si rompe in breve tempo. Instabilità che viene però favorita già a monte, a causa della ridotta secrezione delle tre componenti lacrimali (i.e. acquosa, lipidica e mucinosa) già ampiamente documentata in queste razze, e che si accentua con l’invecchiamento dell’animale.

 

La sezione dedicata alle patologie oculari si apre con l’occhio secco, condizione infiammatoria estremamente frequente in queste razze, dovuta al film lacrimale scarso da un punto di vista quantitativo (cheratocongiuntivite secca, KCS) e/o qualitativo (occhio secco di tipo evaporativo). All’occhio secco spesso si accompagnano scolo mucoso, iperemia congiuntivale e ulcera corneale, quest’ultima particolarmente insidiosa perché nei cani brachicefali, più che in altri, viene riconosciuta e trattata in stadi più avanzati, quando è già in grado di compromettere la vista e la salute dell’intero globo oculare.

 

Gli autori concludono fornendo dei consigli, in ottica preventiva, per migliorare la salute oculare dei cani brachicefali: i Veterinari dovrebbero promuovere una visita oftalmologica annuale, mentre i proprietari dovrebbero applicare regolarmente prodotti topici ad azione lubrificante ed umettante, e tenere pulita e toelettata la zona perioculare.

 

 

Sebbag, L., & Sanchez, R. F. (2022). The pandemic of ocular surface disease in brachycephalic dogs: The brachycephalic ocular syndrome. Veterinary ophthalmology, 10.1111/vop.13054.