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A CHE PUNTO SIAMO COL BENESSERE ANIMALE?

La non-profit inglese PDSA Animal Wellbeing (PAW) pubblica il report 2014 sul benessere di cani e gatti. In salita le cure preventive e la percezione dell’importanza del rapporto uomo-animale.
A CHE PUNTO SIAMO COL BENESSERE ANIMALE?

È dal 2011 che la rete di 51 ospedali veterinari caritatevoli, sparsi sul territorio inglese e riuniti sotto la sigla PDSA, pubblica annualmente un resoconto sul benessere animale, utilizzandolo come strategico documento di partenza per futuri progetti di educazione e sensibilizzazione rivolti sia al proprietario che al medico veterinario. Il resoconto 2014, che ha visto il coinvolgimento di 1069 proprietari di cani e gatti e 572 tra medici, tecnici e studenti veterinari, ha fornito anche quest’anno spunti davvero interessanti. Innanzitutto, evidente il netto miglioramento del livello di attenzioni preventive. Anno dopo anno, tale livello è progressivamente aumentato. Ad oggi, la profilassi vaccinale e le procedure di sterilizzazione/castrazione interessano rispettivamente il 79% e il 59% dei pet inglesi, con tutto quello che significa in termini di riduzione dei rischi di parassitosi e di protezione da malattie potenzialmente fatali come piometra, malattie prostatiche e neoplasie mammarie e testicolari. Altro dato positivo è l’accresciuta importanza della “pet ownership”, in pratica l’atto del possedere e del vivere a stretto contatto con l’animale da compagnia. L’86% dei proprietari è convinto che possedere un cane o un gatto migliori la vita, e 4 su 5 degli intervistati attribuisce all’amico a quattro zampe il proprio senso di benessere fisico e psichico. Più responsabilità anche nella scelta di un cucciolo più adatto alla personalità del proprietario e al suo stile di vita. Meno “azzeccato” invece l’impegno economico che il possesso di un animale comporta, con il 96% di proprietari che sottostima palesemente i costi necessari per la cura adeguata e il mantenimento a vita del quattrozampe. Altra pecca evidenziata dal rapporto la scarsa conoscenza delle necessità fondamentali dell’animale da compagnia: quei cinque bisogni (ambiente, alimentazione, espressione del comportamento specie-specifico, convivenza con altri animali e salute intesa come libertà dal dolore e dalla malattia), che la legge tutela, ma che sono conosciuti solo dal 36% dei proprietari. Note dolenti, infine, riguardano l’obesità di cani e gatti, considerata dai veterinari in costante incremento negli ultimi due anni; e i problemi comportamentali, con il 62% dei proprietari che ha avuto “incontri ravvicinati” con cani iperaggressivi, e il 30% che ha sperimentato attacchi e morsi.