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Aliamidi all’Europeo di Dermatologia

“Meccanismo d’azione ed utilizzo clinico delle aliamidi in Dermatologia Veterinaria” è stato uno degli argomenti trattati nell’ambito delle “free communications” del 21mo congresso annuale dell’ESVD-ECVD (European Society of Veterinary Dermatology-European College of Veterinary Dermatology), tenutosi a Lisbona dal 7 al 9 settembre 2006. A presentarlo è stata Francesca Abramo, Professore Associato di Patologia Generale presso la Facoltà di Medicina Veterinaria dell’Università di Pisa, nonché appartenente a quel pool di ricercatori e clinici che da alcuni anni sono attivamente impegnati nello studio delle aliamidi in Medicina Veterinaria.
Aliamidi all’Europeo di Dermatologia

In un congresso di Dermatologia Veterinaria che, tra i suoi scopi precipui, annoverava anche quello di aggiornare sulle più recenti ricerche nel settore dermatologico e sulle loro più promettenti potenzialità applicative, non poteva certo mancare l’argomento “aliamidi”. Quelle molecole, così denominate per il loro peculiare meccanismo d’azione – il meccanismo ALIA (Autacoid Local Injury Antagonism) – e che, oggi, vengono collocate al centro di raffinati sistemi endogeni di autoregolazione dei processi infiammatori, pruritogeni e/o algogeni, presenti anche nell’animale da affezione.
“Lo scopo della mia presentazione – ha esordito Francesca Abramo – è proprio quello di fornire un panorama dei dati, clinici e sperimentali, finora raccolti sulle aliamidi, impiegate, sia per via sistemica che topica, in quelle condizioni dermatologiche – dalle allergie alla riparazione delle ferite – contraddistinte da un forte coinvolgimento dei mastociti cutanei.”
Dopo una breve introduzione sulla caratterizzazione chimica e funzionale delle aliamidi, Abramo si è concentrata sulle ricerche che hanno portato alla dimostrazione del peculiare meccanismo d’azione di queste molecole: la down-regolazione della degranulazione mastocitaria. “Tale meccanismo– ha spiegato la relatrice – è stato ormai chiaramente dimostrato sia per il Palmidrol – l’equivalente sintetico della palmitoiletanolamide (PEA), capostipite delle aliamidi – che per l’Adelmidrol ad applicazione topica. Ed è un’evidenza che deriva da una mole davvero considerevole di dati, sia sperimentali, sia provenienti da analisi morfometriche e densitometriche condotte su biopsie cutanee di gatti allergici e su ferite di cane in corso di cicatrizzazione per seconda intenzione.”
Abramo ha, poi, illustrato i risultati clinici, già ottenuti con l’utilizzo delle aliamidi in Dermatologia Veterinaria. “La somministrazione orale di Palmidrol – ha detto – si è dimostrata efficace nel ridurre sintomi e lesioni in gatti affetti da malattia eosinofilica, come nel ritardare lo sviluppo dei segni clinici di dermatite atopica nel cane…Dal canto suo, Adelmidrol ha ottenuto buoni risultati sia nella cicatrizzazione delle ferite del cane e del gatto, come nel controllo dell’infiammazione mucosale in corso di gengivite nel cane.”
Dati, dunque, assai interessanti che non solo comprovano il sofisticato meccanismo d’azione delle aliamidi, ma ne definiscono l’indubbio spessore clinico-applicativo, in termini di efficace approccio a tutte quelle malattie, in cui flogosi, prurito e dolore sono innescate e sostenute da un’esagerata attività degranulatoria dei mastociti cutanei.