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Amiloide: diagnosi preventiva con la risonanza

In Giappone hanno sviluppato un’innovativa tecnica di Risonanza Magnetica (MRI) che consente di visualizzare precocemente le placche di beta-amiloide nel cervello di animali vivi. Le prospettive in campo applicativo sono davvero importanti. Questa tecnica diagnostica consentirebbe, infatti, di identificare, ancora in fase iniziale pre-sintomatica, le forme di demenza senile – Alzheimer compreso - legate ai depositi intracerebrali di questa proteina.
Amiloide: diagnosi preventiva con la risonanza

La scoperta dei ricercatori del “RIKEN Brain Science Institute” di Wako City (Giappone) è davvero rivoluzionaria, se si pensa che, allo stato attuale, la demenza senile è diagnosticabile solo in presenza di sintomi conclamati e che le placche di beta-amiloide – che ne rappresentano la principale alterazione strutturale neurodegenerativa e che compaiono anche 10-20 anni prima dei segni clinici – sono evidenziabili solo dopo il decesso.
Ebbene, la tecnica di risonanza magnetica, dettagliatamente descritta nel fascicolo di aprile di “Nature Neuroscience”, è destinata a ribaltare drasticamente l’attuale situazione. “Abbiamo trovato il sistema – scrive il gruppo di Takaomi Saido – di visualizzare le placche in topi vivi, partendo, tra l’altro, da una tecnica di imaging assai diffusa – la risonanza magnetica – e modificandola in modo tale da creare un segnale magnetico ad alto contrasto: distinto da quelli provenienti dalle altre strutture cerebrali e specifico per le alterazioni cerebrali puntiformi come, appunto, le placche di amiloide.”
Importanti, sia per l’uomo che per gli animali da compagnia, le potenzialità applicative di questa nuova tecnica MRI. Prima tra tutte, quella della diagnosi precoce di “invecchiamento cerebrale patologico”: in pratica, l’evidenziazione immediata delle alterazioni neurodegenerative età-corrrelate, ancor prima che queste si rendano responsabili di manifesti ed invalidanti sintomi cognitivo-comportamentali. Una diagnosi preventiva, dunque, che apre spazi altrettanto precoci di intervento per quelle forme patologiche di senescenza destinate, nel tempo, ad esitare in demenze conclamate.

Articolo disponibile su richiesta a cedis@innovet.it