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Antiossidanti nell’artrosi

Yves Henrotin, biochimico del “Bone and Cartilage Research Unit” dell’Università di Liegi, spiega il ruolo dello stress ossidativo nella patogenesi dell’artrosi e getta le basi razionali per approcci di natura antiossidante.
Antiossidanti nell’artrosi

“Stress ossidativo”, ovverossia lo squilibrio tra iperproduzione di specie reattive dell’ossigeno (ROS) da una parte, ed inadeguatezza delle locali difese antiossidanti, dall’altra. E questo uno dei meccanismi cardine dell’artrosi che Henrotin spiega nel dettaglio in un articolo pubblicato sul fascicolo di febbraio 2007 di “Current Drug Targets”: “L’eccesso di radicali – scrive il ricercatore – prodotti dagli stessi condrociti della cartilagine non viene efficacemente contrastato dal ventaglio di meccanismi antiossidanti, enzimatici e non, presenti a livello articolare…Il risultato è una condizione di “stress ossidativo” che, partendo dalla cartilagine, innesca un ciclo vizioso di danno destinato a ripercuotersi su tutti i tessuti articolari.”
L’alterato stato ossidativo endoarticolare che accompagna l’artrosi è la base razionale da cui parte il biochimico belga per parlare di approccio antiossidante: “Le evidenze a favore del coinvolgimento primario dei ROS hanno stimolato l’introduzione, nel panel di terapie mediche combinate per l’artrosi, di specifiche misure antiossidanti, potenzialmente efficaci nell’arrestare il danno degenerativo ed infiammatorio o nel prevenirne la progressione.” Henrotin elenca una lunga serie di sostanze ad attività antiossidante – dalle vitamine C ed E al flavonoide quercetina – e discute, poi, i meccanismi anti-ROS di alcune molecole già ampiamente utilizzate nella cura medica dell’artrosi. La glucosamina, ad esempio, che “tra le sue azioni, vanta anche quella di “scavenger” di radicali liberi e di inibitore della produzione di ossido nitroso (NO).”
Il razionale, dunque, per l’utilizzo di antiossidanti nell’artrosi c’è ed è ampiamente confermato dalla letteratura. Per decretarne la definitiva bontà clinica, si attendono ora gli studi clinici controllati.