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Cistite interstiziale: nel 2010 la svolta

Il noto urologo veterinario Tony Buffington (nella foto) definisce il 2010 un anno “spartiacque” per la cistite interstiziale. Vediamone il perché.
Cistite interstiziale: nel 2010 la svolta

“Un anno spartiacque” per la cistite interstiziale” è il titolo che Tony Buffington ha scelto per l’editoriale di apertura del fascicolo di “The Journal of Urology”, interamente dedicato alla cistite interstiziale: l’infiammazione delle basse vie urinarie di natura prevalentemente idiopatica, che colpisce tanto il piccolo animale (gatto, in particolare), quanto gli essere umani, specie di sesso femminile.
Il 2010, sottolinea Buffington, sarà un anno decisivo per una più puntuale caratterizzazione clinico-patogenetica di una malattia, che finora era descritta come “un buco nell’aria”. A partire dalla dilatazione sistemica del problema “cistite” anche al di fuori della vescica, con l’identificazione cioè di tutti quei fattori – psicosociali, neurologici e di predisposizione – che hanno un significativo impatto sull’innesco e la cronicizzazione dell’infiammazione vescicale, come sulla gravità dei suoi sintomi. Per affrontare, poi, l’aspetto della comorbidità, la coesistenza cioè di altre malattie che, con la cistite, possono condividere eziologia, meccanismi e sintomi, dolore in primis.
Tony Buffington non ha dubbi. La strada da seguire è quella dell’impegno trasversale, che accomuna medicina veterinaria e medicina umana, nello sforzo congiunto di migliorare le conoscenze su quella che è una delle cause più frequenti di dolore pelvico cronico sia nella donna che nel gatto.
Questo breve editoriale ne è un chiaro esempio. È un internista veterinario, noto per le sue specifiche conoscenze nel settore urologico, ad usare la rivista ufficiale dell’Associazione di urologi americani per esortare a questo comune impegno, scientifico e socio-sanitario.