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FLUTD idiopatica: una malattia sconcertante

Una miriade di cause; fastidiosi segni clinici e tanto dolore; incerti protocolli di terapia e molta frustrazione. Questa è la FLUTD (cistite) idiopatica del gatto secondo “Veterinary Medicine”.
FLUTD idiopatica: una malattia sconcertante

Dietro all’acronimo FLUTD (Feline Lower Urinary Tract Disease) si cela l’incredibile spettro non solo delle cause capaci di scatenare l’infiammazione ed il dolore delle basse vie urinarie nel gatto, ma anche dei sintomi che da tali cause derivano. “Veterinary Medicine” dedica la peer-review di febbraio 2009 ad una forma di FLUTD peculiare per il gatto: quella su base idiopatica. E, con l’articolo di Kristy Dowers (internista della Colorado State University), ne delinea le incerte cause, i ricorrenti segni clinici, l’algoritmo diagnostico e le possibili terapie. Sulle cause, Dowers si sofferma, in particolar modo: sulle infezioni (da Ureaplasma o Mycoplasma); sullo stress, in grado di esacerbare e favorire la ricorrenza degli episodi cistitici; sui difetti nello strato di GAG (glicosaminoglicani) che alterano la permeabilità distrettuale, esponendo la mucosa vescicale all’azione lesiva di sostanze tossiche e microrganismi, attivando i mastociti residenti e sensibilizzando le locali fibre nervose. A seguire, il segnalamento (i gatti con cistite idiopatica sono tipicamente soggetti tra i 4 e i 7 anni di età, di qualsiasi razza, con particolare predilezione per i maschi castrati); i segni clinici (pollachiuria, ematuria, stranguria, disuria e periuria); la valutazione diagnostica, fatta di analisi e coltura delle urine, abbinata ad una diagnostica per immagini con radiografia, ultrasonografia, cistouretrografia a doppio contrasto e cistoscopia. Ed infine, la terapia. L’articolo elenca più trattamenti rivolti a contrastare i diversi meccanismi della malattia: antimicrobici in caso di eventuali infezioni; misure ambientali per ridurre lo stress; aumentata assunzione di liquidi; somministrazione di supplementi (glucosamina) per riparare le falle nello strato dei GAG uroteliali, e rivelatisi particolarmente efficaci nelle forme cronico-ricorrenti di cistite; sostanze in grado di contrastare l’infiammazione neurogenica che scatena e sostiene i segni e i sintomi tipici della FLUTD su base idiopatica.