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Gatto e uomo uniti dagli autoallergeni

Analogamente all'uomo affetto da atopia, il gatto con complesso del granuloma eosinofilico (EGC) può manifestare ipersensibilità ad un allergene presente nella saliva e nel mantello, con il risultato di avviare un'auto-sensibilizzazione che peggiora l'EGC e cronicizza lo stato allergico.
Gatto e uomo uniti dagli autoallergeni

Si chiama Felis domesticus I (Feld I) l’allergene identificato nel gatto da un noto gruppo di Dermatologi dell’Università di Utrecht e chiamato ora in causa non solo nella genesi delle allergie respiratorie dell’uomo, ma anche nella cronicizzazione dell’EGC felino.
“Prodotto sotto controllo ormonale da cute e ghiandole sebacee – scrivono Ton Willemse e collaboratori nell’articolo pubblicato sull’American Journal of Veterinary Research – Feld I si localizza nella saliva e nel mantello del gatto in seguito al continuo leccamento.” Facile, dunque, che, grazie alla superficie rugosa della lingua del gatto, l’allergene penetri negli strati più profondi della cute, scatenando, ad una successiva fase di pulizia, una reazione allergica IgE-mediata contro questo autoallergene. Ed altrettanto facile che sia proprio questa auto-sensibilizzazione ad aumentare l’infiammazione sottostante le manifestazioni allergiche e sostenerne l’intensità nel tempo. “L’auto-sensibilizzazione – concludono i ricercatori – si deve considerare un fattore importante nella patogenesi dell’infiammazione cronica che accompagna l’EGC. In sostanza, ci troviamo di fronte ad una situazione paragonabile a quella dell’atopia nell’uomo, in cui una considerevole fetta di individui manifesta un’esagerata risposta anticorpale verso proteine del proprio epitelio, in pratica autoallergeni.”
Wisselink MA, Van Ree R, Willemse T, 2002, Evaluation of Felis Domesticus allergen I as a possible autoallergen in cats with eosinophilic granuloma complex, American Journal of Veterinary Research, 63(3): 338-341.