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Il muscolo scheletrico: un tessuto affamato di ossigeno ... e di acido alfa-lipoico

Un recente articolo di rassegna pubblicato dall'American Journal of Clinical Nutrition penetra nell'intimo metabolismo muscolare, ce ne descrive gli aspetti fondamentali, soprattutto in relazione all'esercizio fisico, e ci illustra nuove strategie per mantenerlo sempre al massimo della performance: non abbassare mai la guardia rispetto ai danni legati all'ossigeno e potenziare i sistemi protettivi attraverso l'acido alfa-lipoico.
Il muscolo scheletrico: un tessuto affamato di ossigeno ... e di acido alfa-lipoico

L’ossigeno – si sa – è elemento fondamentale per la vita di tutti gli organi ed i tessuti, ma in nessun distretto se ne fa un uso così elevato come in quello muscolare sotto sforzo. Con l’aumentare del consumo di ossigeno aumenta anche, di pari passo, il rischio di danno per le cellule, a meno che l’attività dei sistemi endogeni preposti alla loro protezione non vada incontro a paralleli incrementi. Nel muscolo scheletrico, ciò accade in caso di allenamento costante e regolare. Viceversa, quando l’esercizio fisico è “acuto” (intenso e saltuario), l’aumento dei sistemi di protezione non corrisponde all’aumento dei fattori di danno ed il potenziale protettivo è destinato a depauperarsi, con conseguente riduzione della performance muscolare. È quanto si riporta nell’articolo dell’American Journal of Clinical Nutrition in rapporto al glutatione (GSH), il principale “scudo protettivo” del muscolo scheletrico. La sua concentrazione aumenta in risposta ad allenamenti costanti e bilanciati, ma cala drammaticamente sia in conseguenza di un esercizio fisico intenso, sia in funzione di un periodo di forzata immobilità (es. ingessature, fissatori esterni). In entrambi i casi, il recupero delle normali riserve di GSH è assai lento. Lento, conseguentemente, il ritorno allo standard di performance muscolare. Soluzioni? Le soluzioni, a detta degli Autori, coincidono con tutte quelle misure capaci di stimolare la produzione di GSH, prima fra tutte la somministrazione di acido alfa-lipodico. Questa sostanza, infatti, aumenta sensibilmente la sintesi del glutatione, potenziando, così, l’efficienza di quello “scudo protettivo” endogeno posto a difesa della corretta funzionalità del muscolo scheletrico, che tanta importanza riveste anche in rapporto alla biomeccanica articolare. L’articolo è disponibile su richiesta presso il CeDIS di Innovet: cedis@innovet.it , tel. 049.898 73 19, fax. 049.898 73 21. Sen C.K. e Packer L., 2000, Am J Clin Nutr 72(suppl): 653S-669S.