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Nuove linee guida per la gestione del dolore

Un team di esperti americani aggiorna le linee guida per gestire il dolore del cane e del gatto: dai metodi per riconoscerlo, alla strategia multimodale per agire sui suoi molteplici meccanismi.
Nuove linee guida per la gestione del dolore

La gestione del dolore occupa una posizione centrale nella pratica veterinaria. Tant’è che alleviare il dolore non è solo un obbligo etico-professionale, ma anche un elemento chiave nella gestione di successo dei casi clinici, oltre che un sistema per migliorare il rapporto veterinario-paziente-proprietario. Inizia così il documento redatto dagli esperti dell’AAHA (American Animal Hospital Association) e dell’AAFP (American Association of Feline Practitioners), con l’intento di dare una visione unitaria e aggiornata alla gestione completa del dolore del cane e del gatto. Fondamentale, sostiene il panel di medici veterinari, adottare un approccio cosiddetto “di continuità”: una serie di azioni, riassunte nell’acronimo anglosassone PLATTER, che prevedono la pianificazione della gestione del dolore individualizzata al singolo caso, l’attenzione a prevenire il dolore, quando possibile, e a trattarlo in base al tipo, alla durata e alla gravità, il monitoraggio degli effetti del trattamento e, se necessario, la scelta di modificarlo o sospenderlo.
La review è anche un documento importante per inquadrare a 360° il dolore degli animali da compagnia: dalla definizione dei principali tipi di dolore (es. nocicettivo, infiammatorio, neuropatico); al riconoscimento clinico di quello che oggi viene indicato come il “quarto segno vitale”, dopo temperatura e frequenza cardio-respiratoria, e che si basa su strumenti specifici (es. scale del dolore), espressamente validati in situazioni di sofferenza acuta o cronica.
La strategia multimodale, vale a dire l’utilizzo combinato di sostanze e tecniche che agiscono a vari livelli sui meccanismi del dolore e che, per questo, hanno il vantaggio di essere più efficaci dei singoli interventi, oltre che di ridurne dosaggio ed effetti collaterali, rappresenta il perno del trattamento antalgico. Segue la lista delle classi farmacologiche più utilizzate (es. FANS), cui il panel di esperti abbina però un management non-farmacologico fatto di misure dietetiche per il controllo del peso, di modifiche ambientali finalizzate a ridurre gli eventi stressogeni, e di tecniche “alternative” (es. chiropratica, fisioterapia).
L’ultima parte delle linee guida è infine dedicata ai diversi ruoli che il team di professionisti deve ricoprire per gestire con successo il dolore di cani e gatti: il medico veterinario, innanzitutto, chiamato a riconoscere e valutare il dolore, pianificare le procedure di prevenzione o terapia, istruire lo staff sanitario e coordinare il rapporto con il proprietario; e il personale tecnico-infermieristico, cui spetta il compito di gestire il paziente durante le procedure medico-chirurgiche, ridurne lo stress, monitorarne il comportamento e pianificare con il proprietario i controlli successivi.

Epstein ME, Rodan I, Griffenhagen G et al. 2015 AAHA/AAFP Pain Management Guidelines for Dogs and Cats. J Feline Med Surg. 2015;17(3):251-72
Leggi il riassunto di PubMed in http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/25701863