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PEA-um efficace nella SLA (sclerosi laterale amiotrofica)

È la prestigiosa rivista PNAS a dare notizia che la PEA-um migliora la capacità respiratoria e allunga la sopravvivenza dei pazienti con SLA.
PEA-um efficace nella SLA (sclerosi laterale amiotrofica)

La SLA è una malattia degenerativa a carico dei motoneuroni (i neuroni del sistema nervoso centrale deputati ad innervare la muscolatura scheletrica), che conduce ad un’atrofia e paralisi muscolare progressiva, tanto da compromettere attività vitali come il muoversi, il parlare, il deglutire e il respirare. Una malattia devastante, ad esito fatale e dalle cause ancora incerte, per la quale non sono ancora state trovate terapie risolutive, se non farmaci in grado di ritardare l’uso della ventilazione meccanica assistita (riluzolo).

 

Oggi PNAS, la prestigiosa rivista dell’Accademia delle Scienze degli Stati Uniti, nonché la più importante rivista biomedica internazionale dopo Nature, ci dà la speranza di essere arrivati ad una svolta importante nella terapia della SLA. A fine febbraio viene infatti pubblicato uno studio clinico controllato, condotto da un’equipe di neurologi italiani su 76 pazienti umani affetti da SLA, di cui 44 trattati con il solo riluzolo per sei mesi, e 32 con PEA-um, somministrata per via orale in combinazione con il riluzolo, sempre per lo stesso periodo di tempo.

 

Straordinari i risultati ottenuti. La capacità polmonare, misurata come volume d’aria espirato con la massima forza possibile, risulta nettamente migliorata nei pazienti trattati con PEA-um rispetto a quelli trattati con il solo riluzolo. “Ciò significa – si legge su PNAS – che la PEA-um è in grado di rallentare nell’arco di 6 mesi il declino della funzionalità polmonare e, così facendo, di intervenire positivamente sulla progressione della malattia e, dunque, aumentare in maniera sostanziale le prospettive di sopravvivenza dei pazienti affetti da SLA.” Tant’è che sei mesi dopo la fine dello studio, le procedure di ventilazione assistita (tracheotomia) o i decessi risultano significativamente inferiori nel gruppo trattato con PEA-um rispetto al gruppo di controllo (solo riluzolo).

 

Una nuova speranza dunque per il trattamento “secondo Natura” (la PEA è una sostanza naturalmente prodotta dal nostro organismo) delle disfunzioni neurologiche degenerative dell’uomo. La scoperta porta di riflesso nuove prospettive anche nella cura di malattie degli animali, come la mielopatia degenerativa del cane o la malattia del motoneurone del cavallo, considerate la controparte veterinaria della SLA umana.

 

 

Palma E, Reyes-Ruiz JM, Lopergolo D et al. Acetylcholine receptors from human muscle as pharmacological targets for ALS therapy. Proc Natl Acad Sci U S A. 2016 Feb 29. pii: 201600251. [Epub ahead of print]