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Prevalenza delle dermatopatie

I dati vengono dalla “Royal Veterinary School” dell’Università di Edinburgo e sono ora di dominio pubblico grazie ad un articolo pubblicato sul fascicolo di fine aprile 2006 di “The Veterinary Record”. Su 3707 visite ambulatoriali effettuate tra il 1998 ed il 2001 da 13 veterinari, 795 (21.4%) si riferivano a problemi dermatologici di cani e gatti. Le diagnosi più frequenti erano di otite, pioderma, allergia da pulci e dermatite atopica per il cane; di ascessi, infestazione da pulci ed otite per il gatto. E i sintomi più lamentati? Il prurito nel cane; l’edema cutaneo nel gatto.
Prevalenza delle dermatopatie

“Lo scopo di questo studio – si legge nel paragrafo introduttivo dell’articolo che porta la firma di ben 13 veterinari della “Royal Veterinary School” – era quello di indagare la prevalenza delle malattie dermatologiche negli animali da compagnia nell’ambito della pratica medica generale…Per questo, abbiamo raccolto i dati provenienti dalle visite ambulatoriali effettuate in quattro anni di attività medica di base.”
E questi, in sintesi, i risultati riportati dai clinici veterinari. “Delle 3707 visite analizzate, 795 (21.4%) riguardavano cani e gatti con problemi dermatologici, considerati il primo motivo di consultazione medica…Nei cani, il prurito era il segno clinico maggiormente riscontrato (40%), seguito da edema della cute, otite, alopecia, eruzioni maculo-papulari, desquamazioni, ulcerazioni e disordini primari della pigmentazione. Nei gatti, era l’edema cutaneo ad essere in testa alla classifica dei segni clinici, seguito da prurito, otite ed alopecia…Le diagnosi più comuni erano quelle di otite, pioderma, occlusione dei sacchi anali, allergia da pulci e dermatite atopica nel cane; di ascessi cutanei, infestazioni da pulci, allergia alimentare, complesso del granuloma eosinofilico ed otite nel gatto…Infine, la maggior parte delle diagnosi (72%) veniva formulata unicamente sulla base dei dati raccolti durante la visita clinica. Nei casi restanti, le indagini strumentali più utilizzate erano l’esame otoscopico, i raschiati cutanei e la citologia.”
“Il profilo epidemiologico rilevato in questo studio – si legge nei paragrafi conclusivi dell’articolo – concorda con i dati di precedenti indagini che avevano riportato una prevalenza dei problemi dermatologici dei piccoli animali compresa tra il 15 ed il 25%…E confermano, altresì, come la Dermatologia rappresenti una parte assai cospicua della pratica ambulatoriale di base. In tal senso, la diagnosi ed il trattamento dei disordini cutanei devono essere messi al vertice delle competenze che un medico veterinario è chiamato ad acquisire fin dai primi anni di attività.”