Facebook Linkedin Instagram
A member of the Swedencare family
Swedencare

QUATTROZAMPE COME FIGLI PER IL CERVELLO UMANO

L’immagine dei propri figli o dei cani e gatti di casa attiva nelle madri identiche aree cerebrali coinvolte nell’emozionalità e nel rapporto filiale. È la risonanza magnetica a stabilirlo.
QUATTROZAMPE COME FIGLI PER IL CERVELLO UMANO

Se a volte ci scopriamo a pensare ai nostri amici a quattro zampe come fossero i nostri figli, adesso cominciamo a capirne il perché. Utilizzando tecniche di risonanza magnetica, uno studio americano dimostra infatti che, posizionando davanti alle immagini dei propri figli o dei propri animali di casa donne dai 20 ai 45 anni, scatta un identico percorso neuro-anatomico, con l’accensione delle stesse aree cerebrali che presiedono a funzioni importanti come l’innesco delle risposte emozionali e l’attaccamento filiale. Il team di ricercatori del “Massachusetts General Hospital” ha in particolare condotto due sessioni di studio: una in casa delle madri selezionate per l’indagine e sottoposte ad un questionario comportamentale, oltre che fotografate con i propri figli e i propri pet; e l’altra in laboratorio, con l’analisi di risonanza magnetica applicata alle partecipanti allo studio mentre guardavano le immagini dei loro “cari”. Tutte le madri intervistate dimostravano un forte attaccamento al proprio animale da compagnia, oltre che al proprio figlio, a sostegno della valenza affettiva ed emozionale che accomuna il legame madre-figlio con quello uomo-animale. Ancora più interessanti i risultati neuro-anatomici, con la dimostrazione che, davanti alle foto dei propri figli o amici a quattrozampe, ad attivarsi sono le stesse aree cerebrali (es. amigdala, talamo, ippocampo) che presiedono ai percorsi emotivi e al coinvolgimento affettivo. Unica differenza è l’attivazione maggiore delle aree cerebrali posteriori (giro fusiforme) in risposta alla visione del proprio cane rispetto al figlio. A detta dei ricercatori, si tratta di una zona del cervello particolarmente coinvolta nei processi di riconoscimento facciale e in altre funzioni di elaborazione visiva. Il che significa che la percezione visiva gioca un ruolo predominante nell’instaurarsi del legame uomo-animale e, soprattutto, nell’innesco del coinvolgimento emotivo e del suo consolidamento nel tempo. Stoeckel LE, Palley LS, Gollub RL, Niemi SM, Evins AE. Patterns of brain activation when mothers view their own child and dog: an fMRI study. PLoS One. 2014;9(10):e107205 Articolo ad accesso libero e gratuito da: http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC4184794