Facebook Linkedin Instagram
A member of the Swedencare family
Swedencare

Un consorzio per studiare la longevità del cane

La Cornell University (New York) dà vita ad un network di ricerca interdisciplinare per studiare l’invecchiamento del cane e trarne informazioni utili ad affrontare le malattie correlate all’età.
Un consorzio per studiare la longevità del cane

Il primo consorzio di ricerca per studiare la longevità del cane (Canine Longevity Consortium) nasce con il patrocinio dell’istituto nazionale della sanità americana (NIH, Nationale Institute of Health). L’obiettivo è quello di riunire gli sforzi di tutti i ricercatori, nel tentativo di capire i meccanismi con cui fattori genetici e ambientali influenzano il processo di invecchiamento e, dunque, mettere a punto terapie sempre più efficaci per alleviare le malattie dell’età anziana/geriatrica.
A detta dei genetisti della Cornell, il cane è il modello ideale per studiare il fenomeno dell’invecchiamento. Tra cane e uomo esiste infatti una condivisione di caratteristiche genetiche, ma anche di ambiente di vita e di certe opzioni di cura.
Le aspettative, dunque, sono enormi. Basti pensare che fino ad ora gli studi sull’invecchiamento sono stati condotti su modelli animali espressamente creati in laboratorio e con breve durata di vita come lieviti, vermi, mosche, ratti e topi. Studiare un animale, come il cane, che è molto più vicino all’uomo per caratteristiche innate e ambientali, può dunque rappresentare una vera e propria “svolta” nella comprensione dei meccanismi che decretano l’invecchiamento di entrambi.
Il primo progetto del consorzio di ricerca sarà uno studio epidemiologico longitudinale, mirato a valutare i fattori genetici e ambientali che influenzano la durata di vita del cane, oltre a mappare le cause di morte degli animali. Ci sono tutte le premesse, affermano gli ideatori del progetto, che lo studio possa apportare una vera rivoluzione nella complessa biologia dell’invecchiamento, ma soprattutto nel modo di diagnosticare e approcciare, in un’ottica sia di prevenzione che di cura, gli stati patologici correlati all’avanzare dell’età.
I benefici di questo impegno interdisciplinare di Ricerca cadranno a pioggia su tutti: a cominciare dal cane che, a prescindere dalla sua veste di “modello”, trarrà comunque vantaggi diretti dal progetto di ricerca, in termini di maggiori opportunità di salute e benessere anche nei suoi “anni d’oro” (golden years).

Hodes C. Aging research goes to the dogs. Cornell Chronicle, April 14, 2014 http://www.vet.cornell.edu/news/dogaging.cfm