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Un test per diagnosticare la demenza senile

In cani anziani e affetti da demenza viene significativamente compromessa l’abilità ad individuare una ricompensa alimentare. Un semplice test per la diagnosi clinica.
Un test per diagnosticare la demenza senile

Lo studio, condotto da un team di comportamentalisti spagnoli, noti da tempo per il loro impegno di ricerca nel settore della neurogeriatria veterinaria, è stato condotto su 87 cani di proprietà, suddivisi in gruppi di giovani, adulti, anziani sani e anziani affetti da demenza senile o disfunzione cognitiva (CDS).
Tutti i cani sono stati sottoposti a due semplici test, uno di “problem solving” (valutare, cioè, la loro capacità di ottenere cibo manipolando un oggetto) e l’altro di “ricerca alimentare”, saggiare in pratica l’abilità nel ricordare e localizzare una ricompensa alimentare precedentemente posizionata in una stanza. Obiettivo dello studio: stabilire quanto l’età e, soprattutto, la condizione del loro cervello potevano influenzare l’esecuzione di questi due semplici compiti cognitivi.
I risultati non lasciano dubbi. È soprattutto il test di ricerca alimentare a venir compromesso nei cani anziani e dementi: a significare che la neurodegenerazione patologica tipica della CDS si ripercuote in particolare sulla memoria visuo-spaziale e, dunque, sulla capacità degli animali di ricordare la localizzazione in un determinato spazio delle ricompense alimentari. Degne di nota le ripercussioni pratiche di questa evidenza. Nella sua semplicità, il test si rivela un metodo estremamente utile per stadiare la gravità della demenza senile, venendo progressivamente compromesso nei cani anziani rispetto a quelli giovani, e, soprattutto, nei cani dementi rispetto a quelli con invecchiamento cerebrale “di successo”.

Gonzalez-Martinez A, Rosado B, Pesini P et al. Effect of age and severity of cognitive dysfunction on two simple tasks in pet dogs. The Veterinary Journal 2013 Aug 26. doi: 10.1016/j.tvjl.2013.07.004. Leggi l’abstract di PubMed in: http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/23988334