Facebook Linkedin Instagram
A member of the Swedencare family
Swedencare

Uomo e cane uniti … dalla calvizie

Una ricerca congiunta tra dermatologi umani e veterinari giunge ad un’importante conclusione. La cosiddetta alopecia areata (alias calvizie) che affligge l’uomo condivide manifestazioni cliniche, istopatologiche ed immunologiche con quella che colpisce anche il suo miglior amico: il cane. Indubbie le ricadute di questa ricerca, soprattutto in termini di maggior comprensione dei meccanismi sottostanti alle alterazioni alopeciche.
Uomo e cane uniti … dalla calvizie

I dermatologi umani provengono dal Dipartimento di Scienze Biomediche dell’Università di Bradford (U.K.). La controparte veterinaria è, invece, rappresentata dal prestigioso gruppo di ricerca del College di Medicina Veterinaria della North Carolina State University, coordinato dal noto dermatologo Thierry Olivry. Con questo lavoro, Olivry e Co. approdano ad una delle più rinomate riviste del settore: il British Journal of Dermatology (BJD). È, infatti, sul numero di novembre del BJD che compaiono i risultati di questa ricerca congiunta. “Tra il 1994 ed il 1999 – spiega Olivry – abbiamo selezionato 25 cani affetti da ampie zone di alopecia, in prevalenza al muso, ma anche a carico del collo e degli arti. Su questi soggetti, abbiamo eseguito una serie di analisi, sia bioptiche che sieriche, mirate ad indagare le caratteristiche istopatologiche ed immunologiche delle loro alterazioni cutanee.” E i risultati non lasciano dubbi: esistono forti somiglianze tra l’alopecia “a chiazze” del cane e quell’alopecia areata, a probabile eziologia autoimmune, che interessa l’1-2% della popolazione mondiale. Somiglianze che emergono non solo a livello clinico (stessi segni clinici e stessa tendenza alla remissione spontanea), ma anche istopatologico (stessi infiltrati di cellule linfocitarie, in prevalenza durante la fase follicolare anagena) ed immunologico (stessi anticorpi IgG rivolti verso componenti analoghe del follicolo pilifero).
Nelle conclusioni, delineate le conseguenze di queste significative ricerche.” Con la dimostrazione – scrivono i ricercatori – della forte similitudine esistente tra alopecia umana e canina, abbiamo ora a disposizione un nuovo modello di studio per valutare i meccanismi patologici di questo disordine ed identificare, nel contempo, nuovi ed efficaci metodi di trattamento.” Non c’è che dire: diventa sempre più consistente il debito che l’uomo, da secoli, ha contratto con il suo migliore amico!