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Uromodulina sierica: un nuovo marker per la CKD?

Un nuovo studio dell’Università di Seoul indaga le potenzialità predittive di nuovi marker nella diagnosi precoce di malattia renale cronica.
Uromodulina sierica: un nuovo marker per la CKD?

La diagnosi di malattia renale cronica (CKD) nel cane si basa tradizionalmente sulla misurazione di markers endogeni, come la creatinina. Questo metodo diagnostico, seppur molto diffuso, presenta un forte limite: l’aumento diviene apprezzabile soltanto quando la funzionalità renale è già ampiamente compromessa, impedendo così una diagnosi tempestiva.

 

Studi recenti si sono, quindi, concentrati sulla ricerca di indicatori più sensibili e precoci, che possano evidenziare cali nella velocità di filtrazione glomerulare già nelle primissime fasi della malattia, ed essere facilmente implementati nella pratica clinica. Ne è un esempio l’uromodulina sierica.

 

L’uromodulina (o “proteina di Tamm-Horsfall”) viene prodotta in via esclusiva nei reni ed è la proteina maggiormente presente nelle urine in condizioni fisiologiche. Piccole quantità di uromodulina sono rintracciabili anche nel sangue. Nell’uomo, la quota sierica (ancor più che quella urinaria) si è dimostrata fortemente correlata con la velocità di filtrazione glomerulare: è stato osservato che al calo della concentrazione ematica di uromodulina corrisponde una riduzione della funzionalità e dell’integrità renale già in uno stadio asintomatico della malattia.

 

L’uromodulina sierica è stata oggetto di uno studio, condotto presso l’Università di Seoul e da poco pubblicato sul Journal of Veterinary Internal Medicine, che ha coinvolto 49 cani di proprietà affetti da CKD oltre a 25 cani sani utilizzati come controllo. In questo lavoro gli autori hanno valutato la performance di tale parametro renale nella specie canina rapportandolo a quelli classicamente indagati nell’ambito della CKD quali azotemia, creatininemia e SDMA.

 

L’uromodulina sierica è risultata notevolmente inferiore nei cani con CKD rispetto ai soggetti sani, e la sua la concentrazione era correlata negativamente con i marker renali convenzionali (ovvero, all’aumentare della gravità della malattia il valore di uromodulina calava in maniera proporzionale).

Non solo: l’uromodulina è risultata essere l’unico parametro significativamente diverso fra cani sani e con CKD in stadio IRIS 1 (early stage), mentre i livelli di SDMA non mostravano un divario altrettanto marcato.

 

Lo studio, concludono i ricercatori sudcoreani, indica che l’uromodulina ha un buon potenziale diagnostico nell’identificare la malattia renale cronica nel cane già nei primi stadi, sia in termini di sensibilità che di specificità.

 

 

Seo D, Yang Y, Hwang SH, Jung JH, Cho S, Choi G, Kim Y. Serum uromodulin in dogs with chronic kidney disease. J Vet Intern Med. 2022 Nov 4. doi: 10.1111/jvim.16579.