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Vincenzo Di Marzo tra gli scienziati più influenti al mondo

Nella classifica dei “migliori cervelli del mondo” anche Vincenzo Di Marzo (foto) fulcro portante del network di ricerca Innovet nel settore degli endocannabinoidi e delle aliamidi.
Vincenzo Di Marzo tra gli scienziati più influenti al mondo

È di pochi giorni fa la notizia, divulgata da tutti i più importanti media nazionali, che un team americano ha applicato un nuovo metodo di valutazione all’attività e alla produzione scientifica di oltre 15 milioni di ricercatori, ricavandone la lista dei magnifici 400: in pratica, i migliori scienziati in campo biomedico per qualità delle loro ricerche e prolificità di pubblicazioni di alto livello. Ebbene, Vincenzo Di Marzo, coordinatore dell’”Endocannabinoid Research Group” del CNR è uno degli otto italiani inclusi in questa lista di eccellenza. 410 pubblicazioni apparse nell’arco di 15 anni su riviste farmacologiche ad altissimo impatto sulla comunità scientifica, e 24.185 citazioni dei suoi lavori sono i numeri che gli hanno permesso di entrare nel “Gotha” della Scienza, diventando uno degli scienziati più influenti nel mondo.
I suoi studi si sono in particolare concentrati su endocannabinoidi e molecole affini, PEA (palmitoiletanolamide) innanzitutto, che Di Marzo ha isolato e quantificato in molti tessuti animali e fluidi biologici, nonché indagato in funzione dei molteplici target e meccanismi d’azione. E si deve anche alla sua ricerca d’eccellenza se oggi la PEA è considerata un tassello fondamentale di quei sistemi endogeni deputati a mantenere l’equilibrio di organi e tessuti, e a contrastare “secondo Natura” infiammazione e dolore. Nate dalla stretta collaborazione tra Di Marzo e ricercatori del settore veterinario, anche le tappe fondamentali di progetti di ricerca Innovet nel settore di endocannabinoidi e PEA, molecola capostipite delle aliamidi.
Primo tra tutti SkinAlia®, progetto nato due anni fa con il primo simposio sulle aliamidi in dermatologia veterinaria, cui Di Marzo stesso ha partecipato con una “lectio magistralis” su endocannabinoidi e PEA. Un progetto che, proprio grazie a Di Marzo, può oggi contare su importanti evidenze di ricerca:
a) la dimostrazione che i livelli endogeni di PEA aumentano considerevolmente nella cute dei cani atopici (http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/24423192);
b) la caratterizzazione, specificatamente nella cute di cane, dei sistemi recettoriali di cui la PEA si serve per esercitare i suoi effetti protettivi (http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/22738050);
c) gli effetti anti-allergici della somministrazione di PEA sia in modelli pre-clinici (http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/19909294) che nell’ipersensibilità spontanea del cane (http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/21601500).

L’importante riconoscimento attribuito a Vincenzo Di Marzo è per Innovet motivo di orgoglio e rappresenta il riconoscimento della straordinaria potenzialità e validità scientifica del nostro progetto di ricerca che vede l’applicazione delle aliamidi, PEA in primis, nel settore della Salute Animale.

Leggi l’articolo del “Corriere della Sera” di mercoledì 29 gennaio 2014:
http://www.scienzainrete.it/files/corriere_2014_01_29_pappag…

Boyack KW, Klavans R, Sorensen AA, Ioannidis JP. A list of highly influential biomedical researchers, 1996-2011. European Journal of Clinical Investigation, 2014; 43(12): 1339-1365
Leggi l’abstract di PubMed in: http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/24134636