Una famiglia di sostanze fisiologiche naturalmente presenti nell’organismo animale (es. cute, cervello, articolazioni) oltre che in fonti alimentari (es. soja, tuorlo d’uovo).
La PEA (Palmitoiletanolamide) è il capofamiglia ed è stata scoperta alla fine degli anni ‘50. Da allora centinaia di studi pubblicati in PubMed hanno dimostrato i suoi effetti benefici sia nell’uomo che negli animali.
La PEA down-modula la reattività di cellule non neuronali (es. mastocita, cheratinocita, microglia), un meccanismo fisiologico (ALIA – Autacoid Local Injury Antagonism) con cui l’organismo controlla l’infiammazione, il dolore e il prurito.
La PEA stimola la sintesi di cannabinoidi endogeni ad attività protettiva (2-AG, 2-arachidonoilglicerolo) e ne potenzia l’affinità per i loro recettori (es. CB1, CB2). Gli stessi su cui hanno effetto i fitocannabinoidi (es. CBD, THC).
Al contrario dei fitocannabinoidi (es. CBD, THC) le Aliamidi non hanno effetti indesiderati (es. azione psicotropa). Pertanto sono utilizzabili a lungo termine, anche in animali fragili (anziani, nefropatici, convalescenti, immunodepressi).
Possono essere utilizzate da sole o in combinazione con qualsiasi farmaco veterinario, a seconda della gravità del problema.
Rappresentano il “basic care” secondo Natura, per garantire lo stato di salute del cane e del gatto.
La PEA nativa è scarsamente biodisponibile. Grazie al processo di ultra-micronizzazione la Ricerca Innovet è riuscita ad ottenere una forma molto più attiva brevettata in tutto il mondo (PEA-um, Palmitoiletanolamide ultra-micronizzata).