PEA (palmitoiletanolamide) in OftalmologiaVeterinaria.
Introduzione
L’occhio è uno dei più sofisticati distretti dell’organismo animale, dotato com’è di complessi sistemi deputati a proteggerlo, nutrirlo e garantirne la preziosa funzione visiva. Il primo di questi è la cosiddetta “unità funzionale lacrimale” (LFU, Lacrimal Functional Unit): un sistema morfo-funzionale, principalmente costituito dagli epiteli di cornea e congiuntiva, dalle ghiandole lacrimali e dall’innervazione motosensoriale, e capace di svolgere fondamentali attività protettive, detergenti, lubrificanti e nutritive.1 Il secondo sistema è quello immunoregolatorio (EALT, Eye-Associated Lymphoid Tissue): l’insieme, cioè, di difese, innate e acquisite, oggi considerato parte integrante del sistema immunitario mucosale,2 e talmente raffinato da saper reagire prontamente ad allergeni ambientali e invasioni microbiche, da una parte, ed essere in grado di tollerare l’introduzione di cellule “estranee” (trapianti), dall’altra.3-5 Le più frequenti malattie che interessano l’occhio del piccolo animale, come le manifestazioni di “occhio rosso” (es. congiuntivite / blefarocongiuntivite allergica, uveite), la sindrome dell’occhio secco e il glaucoma, derivano proprio dalla disregolazione di questi sistemi, e dal conseguente instaurarsi di “cicli viziosi” di danno che coinvolgono sia la LFU che il sistema neuro-immuno-infiammatorio locale.5-7 Al centro di tali cicli, oggi la Ricerca di frontiera colloca il mastocita oculare: cellula immuno-competente che, tramite la funzione di degranulazione, presiede e coordina l’omeostasi locale. Quando deregolata e iper-reattiva, questa cellula è però capace di trasformarsi nell’elemento chiave di innesco e cronicizzazione sia della neuro-infiammazione oculare che delle alterazioni quali-quantitative del film lacrimale che la precedono, o ne sono la conseguenza.8-10In questo panorama, la PEA (palmitoiletanolamide) rappresenta una nuova via terapeutica, ricca di stimolanti prospettive nel settore oftalmologico, sia umano che veterinario. La naturale presenza nei tessuti oculari, e la capacità di esercitare effetti protettivi e di recupero omeostatico, principalmente tramite il controllo dell’iper-reattività mastocitaria (effetto ALIA), rendono , infatti, la PEA una molecola ideale per gestire “secondo Natura” le principali disfunzioni oculari del piccolo animale. La sua somministrazione esogena riveste in tal senso il significato di ristabilire i livelli di bioregolatore endogeno,11 necessari a down-modulare l’eccessivo rilascio di mediatori mastocitari implicati nella risposta neuro-immuno-infiammatoria oculare, senza però intaccare quella “soglia” di degranulazione, fondamentale per garantire sia la normo-reattività difensiva dell’occhio che il suo peculiare privilegio immunitario.
Contenuti
- Introduzione
- Un endocannabinoide indirettoa meccanismo ALIA
- Potenzialità applicative in Oftalmologia veterinaria
- La PEA nell’”occhio rosso” (congiuntivite/ blefarocongiuntivite allergica, uveite)
- La PEA nella “sindrome.dell’occhio secco”
- La PEA nel glaucoma
- Conclusioni
- Riferimenti bibliografici
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