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Cuore con pets

Condrostress® su VCOT

“Veterinary and Comparative Orthopaedics and Traumatology” (VCOT) - rivista ufficiale delle più importanti società europee di Ortopedia Veterinaria - - pubblica nell’ultimo fascicolo del 2006 i risultati dello studio clinico condotto con la somministrazione di Condrostress® a cani sottoposti a ricostruzione chirurgica del legamento crociato craniale o anteriore (LCA). I risultati? L’associazione di condroprotettore sopradditivo e chirurgia riequilibra le alterazioni degenerative, infiammatorie ed ossidative di natura artrosica riscontrate, mediante spettroscopia di risonanza magnetica protonica, nel liquido sinoviale dei cani inclusi nello studio.

Pubblicazione di respiro internazionale per lo studio che porta i nomi di Antonio Crovace e Luca Lacitignola della sezione di Chirurgia Veterinaria del DETO (Dipartimento dell’Emergenza e dei Trapianti di organi) dell’Università di Bari e di Alda Miolo del CeDIS di Innovet. La più importante rivista europea di Ortopedia Veterinaria dà, infatti, spazio, nel fascicolo di dicembre 2006, a questo lavoro nato con uno scopo ben preciso: valutare l’efficacia della somministrazione orale di un nutraceutico a base di condroitin solfato, glucosamina e bioflavonoidi – Condrostress®, appunto – in cani sottoposti a ricostruzione chirurgica di LCA.
“Lo studio clinico controllato – si legge nei “Materiali e Metodi” dell’articolo – è stato condotto su 10 cani di taglia grande/gigante, tutti affetti da rottura monolaterale spontanea di LCA, avvenuta da non più di 15 gg dall’inclusione…Una volta sottoposti tutti a ricostruzione intrarticolare con tecnica “over the top”, gli animali sono stati suddivisi in due gruppi, di cui solo uno trattato con Condrostress® per 60 gg.”
Per valutare l’efficacia del trattamento di associazione sono stati utilizzati specifici marker sinoviali di degenerazione, infiammazione ed ossidazione, in pratica i tre caratteri distintivi del processo artrosico secondario, inevitabilmente legato alla rottura del legamento. E per rilevare questi marker sinoviali si è utilizzato un metodo analitico d’avanguardia per il settore veterinario: la spettroscopia di risonanza magnetica protonica (1H-NMR), che consente di determinare e quantificare contemporaneamente svariati metaboliti indicatori di patologia, artrosi compresa.
“Si tratta – sottolineano gli autori dell’articolo – del primo studio in cui la spettroscopia NMR è stata utilizzata per valutare le alterazioni sinoviali conseguente a rottura spontanea di LCA.” E i risultati – ottenuti dall’analisi spettrometrica del liquido sinoviale prelevato per artrocentesi alla visita iniziale e dopo 60 e 90 giorni dall’inizio dello studio – sono stati davvero interessanti. “Nei trattati con la combinazione di Condrostress® e chirurgia, il lattato, il cui aumento viene interpretato quale indice di uno stato ipossico/infiammatorio, rimane significativamente più basso rispetto al gruppo di controllo, unicamente sottoposto a stabilizzazione chirurgica del ginocchio. Il glucosio, invece, che si riduce drasticamente in corso di artrosi, è più alto nei trattati che nei controlli…Anche i gruppi N-acetile (indicativi di degenerazione cartilaginea) e l’alanina (marker di stress ossidativo) restano più bassi nel gruppo dei trattati rispetto ai controlli.”
“Complessivamente – si legge nella discussione – i risultati dimostrano che il condroprotettore sopradditivo è in grado di modulare, in articolazioni sottoposte a ricostruzione chirurgica di LCA, non solo la condrodegenerazione, ma anche l’infiammazione e lo stress ossidativo.” Ciò significa che, se la chirurgia si rivela necessaria a ripristinare la stabilità articolare, è da imputarsi a condroitin solfato, glucosamina e bioflavonoidi, contenuti in Condrostress®, il riequilibrio delle alterazioni biochimiche/metaboliche che contraddistinguono il sopraggiungere del processo artrosico.