Facebook Linkedin Instagram
A member of the Swedencare family
Cuore con pets

UNA NUOVA CHIAVE PATOGENETICA PER LA DEMENZA FELINA

Non solo beta-amiloide: uno studio mostra come microglia e astrociti contribuiscano alla perdita di sinapsi nei gatti anziani, aprendo scenari comuni con l'Alzheimer.

La sindrome da disfunzione cognitiva felina (CDS), conosciuta anche come “demenza felina”, è un disturbo neurodegenerativo che colpisce i gatti anziani e presenta numerose analogie con il morbo di Alzheimer, sia sul piano comportamentale che neuropatologico. Nonostante ciò, la sua eziopatogenesi resta poco compresa e, in ambito clinico, la diagnosi è spesso sottostimata o tardiva.

Un recente studio pubblicato sullo European Journal of Neuroscience ha cercato di chiarire il ruolo della proteina beta-amiloide (Aβ) nel cervello di gatti affetti da CDS, focalizzandosi sulla sua localizzazione e sull’interazione con le cellule non-neuronali (microglia e astrociti). Un team di Veterinari, anatomopatologi e neurologi del Regno Unito ha analizzato i campioni post-mortem del parenchima cerebrale di 24 gatti suddivisi in tre gruppi, ovvero gatti anziani con CDS, gatti anziani cognitivamente normali, e gatti giovani.

 

Attraverso l’impiego di tecniche avanzate di immunoistochimica e microscopia confocale, i ricercatori hanno constatato che l’Aβ si accumula considerevolmente nei gatti anziani, sia affetti da CDS che sani, rispetto ai soggetti giovani. Tuttavia, non è emersa una differenza significativa in termini di carico globale di Aβ fra i due gruppi di anziani, suggerendo che l’accumulo della proteina rappresenti un fenomeno legato all’invecchiamento in generale, e non specifico della condizione patologica. Nondimeno, l’amiloide tende a localizzarsi più frequentemente in corrispondenza delle sinapsi, evidenziando un coinvolgimento precoce delle strutture sinaptiche nella patologia.

 

È emerso inoltre che, nelle regioni cerebrali in cui si osservano placche di Aβ, la microglia manifesta una maggiore attività (microgliosi) che si traduce nella tendenza a fagocitare elementi sinaptici, in particolare proprio quelli contenenti amiloide. Questo processo risulta significativamente più marcato nei gatti con CDS, suggerendo che la presenza di Aβ nelle sinapsi inneschi un’attivazione microgliale aberrante e una conseguente perdita sinaptica più intensa rispetto a quanto avviene nell’invecchiamento fisiologico.

Anche gli astrociti mostrano segni di attivazione (astrogliosi) e co-localizzazione con sinapsi e Aβ, sebbene in modo meno marcato rispetto alla microglia. Questo suggerisce che il loro ruolo nella perdita sinaptica potrebbe essere secondario o modulatore, piuttosto che diretto.

 

Infine, un dato particolarmente interessante riguarda il rapporto tra il carico di amiloide e l’attività gliale. Sebbene il carico totale di Aβ risulti simile fra i due gruppi di gatti anziani, solo nei soggetti con CDS è stata riscontrata una correlazione significativa tra la quantità di Aβ e la fagocitosi sinaptica da parte di microglia e astrociti. Questo indica che, nel CDS, l’amiloide è associata a un danno sinaptico più localizzato e potenzialmente più nocivo rispetto a quanto osservato nell’invecchiamento normale.

 

Nel complesso, questi risultati suggeriscono che non sia la sola presenza di amiloide a determinare la neurodegenerazione, ma anche la modalità con cui le cellule gliali reagiscono a tale accumulo, rendendo la risposta neuroinfiammatoria del tessuto cerebrale un potenziale target terapeutico per rallentarne la progressione. Sebbene siano necessari ulteriori approfondimenti, le analogie riscontrate con l’AD sembrano confermare la CDS felina come modello spontaneo e traslazionale di demenza.

 

 

 

 

McGeachan RI, Ewbank L, Watt M, Sordo L, Malbon A, Salamat MKF, Tzioras M, De Frias JM, Tulloch J, Houston F, Gunn-Moore D, Spires-Jones TL. Amyloid-Beta Pathology Increases Synaptic Engulfment by Glia in Feline Cognitive Dysfunction Syndrome: A Naturally Occurring Model of Alzheimer’s Disease. Eur J Neurosci. 2025 Aug;62(3):e70180.