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Il valore del cane nella cultura moderna - resoconto

Il valore del cane nella cultura moderna - resoconto

Il convegno “Il valore del cane nella cultura moderna”, di cui Innovet era sponsor, ha visto la partecipazione di numerose persone, più di 200. Gli interventi si sono susseguiti per l’intera mattinata, numerosi i relatori tra i quali il professor Marchesini, noto etologo e fondatore della zooantropologia, la disciplina che studia il rapporto uomo-animale e le sue applicazioni. Marchesini nel suo intervento ha sottolineato come il ruolo del cane sia cambiato negli ultimi anni. La diminuzione del significato strumentale e performativo del cane ha fatto emergere i contenuti più autentici del rapporto uomo-cane. Non possiamo più parlare quindi del cane da guardia, da difesa, da utilità, da compagnia ecc. il cane è diventato con il passare del tempo un vero e proprio collaboratore in grado di portare valori aggiunti. Marchesini evidenzia come il cane più di ogni altro animale ha accompagnato l’essere umano nelle diverse epoche e che non c’è ruolo che il cane non sia stato in grado di interpretare con eccellenza e ancora oggi conosciamo solo un piccolissimo margine delle potenzialità che è in grado di mettere in campo. Il rapporto uomo-cane si è trasformato e si apre così a nuove dimensioni e a nuove aree di gratificazione: le persone desiderano scoprire la loro relazione in un contesto più pubblico e più orientato alla partnership. La zooantropologia è una rivoluzione vera e propria che sta cambiando lo stile della cinofilia, un cambiamento profondo che reca con sé grandi opportunità anche in termini occupazionali. Non dimentichiamo che il cane ha acquistato un ruolo sempre più importante anche in attività di utilità sociale: dagli ambiti formativi per il bambino a quelli assistenziali per l’anziano, dagli effetti co-terapeutici della pet therapy alle valenze di sostegno nel disagio giovanile, dal valore straordinario nel coadiuvare il lavoro della protezione civile al significato ordinario ma profondo che riveste per tante persone nell’alleviare la solitudine. Tra gli altri relatori, Livio Guerra, educatore e istruttore cinofilo e formatore delle unità cinofile di protezione civile che ha appunto illustrato il progetto Diade, cioè la formazione delle unità cinofile con l’approccio zooantropologico. Alessandro Castellani, neuropsichiatra infantile e psicoterapeuta, che ha spiegato come nell’assistenza al disabile intellettivo la pet-therapy e l’orticoltura, per le specifiche valenze abilitative ma anche, e soprattutto per le loro caratteristiche e modalità applicative, siano i due strumenti che risultano essere, sia adatti a facilitare il difficile momento dell’inserimento che, a permettere gli sviluppi “attivatori” finalizzati all’inclusione. Veronica Papa, educatrice e istruttrice cinofila, che ha illustrato il ruolo formativo della relazione con il cane nel processo evolutivo del bambino. E Stefania Aquesta, istruttrice cinofila della International Dog Trainer di Turi Rugaas, che ha presentato la pet- therapy e il progetto che sta portando avanti nei reparti pediatrici. L’evento ha avuto luogo lo scorso 4 febbraio a Verona presso il bellissimo Palazzo della Gran Guardia. Una mattinata davvero interessante e formativa. Non mi resta quindi che salutarvi e darvi appuntamento ai prossimi appuntamenti. 🙂