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Caccia alle marmotte: una sentenza ne conferma l’illegittimità

Condannati gli amministratori della provincia autonoma di Bolzano, che autorizzarono la strage di marmotte alpine in nome di fantomatici danni all’economia montana.
Caccia alle marmotte: una sentenza ne conferma l’illegittimità

Sono andati avanti per anni i decreti emanati dagli amministratori altoatesini che autorizzavano i cacciatori a uccidere migliaia di animali selvatici protetti dalle normative europee. Volpi, merli, cornacchie, faine, stambecchi, tassi e, soprattutto, marmotte, sterminate con il pretesto dei danni che i loro scavi e cunicoli stavano arrecando alle piste da sci, ai prati da sfalcio e, addirittura, alla stabilità di stalle e rifugi. In assenza di alcun concreto supporto documentale e senza pensare a possibili alternative di salvaguardia e tutela, hanno perso la vita fino a 2000 esemplari di marmotte. A tutto svantaggio dell’ecosistema e della biodiversità d’alta montagna, e del benessere di questi dolcissimi animali.

 

Oggi, con una sentenza storica, la Cassazione condanna l’ex Presidente della provincia di Bolzano e il suo direttore dell’ufficio caccia e pesca al pagamento di un milione di euro. Motivo: l’abbattimento “abnorme e arbitrario” di 2655 esemplari di specie protette, da condannarsi come “illegittima distruzione di beni pubblici”.

 

Innovet è profondamente soddisfatta della sentenza, e ricorda con piacere il fervore di iniziative che nel 2018 ha condiviso con tutti coloro che sono scesi in campo per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla strage ingiustificata delle marmotte alpine.

 

Prima tra tutti “Corri marmotta, il documentario, prodotto da Innovet con il patrocinio di Mountain Wilderness, Gaia Animali e Ambiente e WWF Italia, e diretto da un regista grande esperto di Ambiente e Alta Montagna come Carlo Alberto Pinelli.

 

Siamo davvero orgogliosi – ha commentato Renato della Valle, CEO di Innovet – di essere in qualche modo riusciti a coagulare intorno a questo documentario il mondo ambientalista italiano … Alla luce dell’attuale sentenza, questo documentario, oltre a raccontare la magica bellezza dei “Monti Pallidi”, è diventato uno strumento di denuncia contro il maltrattamento di specie animali protette e di sostegno del loro benessere in alta quota … E, una volta tanto, la storia ha avuto un lieto fine!”

 

 

Guarda il documentario “Corri marmotta” da https://www.innovet.it/azienda/corri-marmotta/