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28 marzo 2005
News del 28 marzo 2005
Condroitin solfato: non tutto uguale
NSCS 5/20 (Normo Sulfated Chondroitin Sulfate) è la sigla che identifica una frazione altamente qualificata di condroitin-4 e 6-solfato, in cui la comprovata efficacia condroprotettiva e sicurezza d’impiego sono garantite da tre importanti proprietà chimico-fisiche: elevato grado di purezza, basso peso molecolare medio e normosolfatazione. A questo innovativo condroprotettore nutraceutico per l’artrosi del cane e del gatto è dedicato un intero supplemento dello SPECIALE di Inn Vet Med di febbraio 2005.
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“Mici Amici”: una guida per convivere
È stata da poco presentata a Roma la pubblicazione “Mici Amici”, la seconda guida pratica, dopo quella dedicata ai cani, che la Provincia di Roma ha curato con l’obiettivo di aumentare sensibilità e conoscenza nei confronti dei 400mila gatti che vivono, per la più parte in strada, nel territorio della capitale. Molti gli argomenti affrontati nella guida: da un capitolo iniziale sulla storia del gatto, ai consigli di un comportamentalista sulla gestione domestica del felino, alla tutela del “gatto da strada”, alle leggi e decreti che hanno trasformato anche il nostro amico a quattro zampe in “essere senziente e costituzionalmente tutelato”.
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Dal NAVC nutraceutici per l’artrosi
Il noto Ortopedico americano Brian Beale (foto) ha tenuto - in occasione della TNAVC (The North American Veterinary Conference) 2005 (Orlando, Florida, 8-12 gennaio) – un’interessante “main lecture” sui capisaldi del trattamento nutraceutico per l’artrosi del cane e del gatto. Un excursus completo dei principali supplementi nutrizionali, entrati di prepotenza a far parte della gestione medica combinata dell’artrosi: dal condroitinsolfato a basso peso molecolare, alla glucosamina, ai bioflavonoidi.
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Atopia, NGF e mastociti
Mezzo secolo dopo la sua scoperta ad opera di Rita Levi Montalcini, il fattore di crescita nervoso o NGF (Nerve Growth Factor) continua a far convergere su di sé l’attenzione degli studiosi di tutto il mondo. Gli ultimi, in ordine di tempo, sono alcuni allergologi e dermatologi della “Humboldt University” di Berlino che ne dimostrano non solo l’aumento, sia locale che sistemico, nei soggetti atopici, ma anche la capacità di influenzare fenotipo e funzionalità delle cellule, principali produttrici di questa affascinante neurotrofina: i mastociti.
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Stafilococco: più sei atopico, più aderisce
Un gruppo di clinici veterinari dell’Università di Glasgow (Scozia) dimostra che ben quattro ceppi di Staphyloccus intermedius – vale a dire il più comune batterio patogeno della cute del cane – aderiscono maggiormente ai corneociti dell’animale atopico rispetto a quelli del sano. Evidenza davvero importante se si pensa che l’aderenza è presupposto fondamentale per la successiva colonizzazione ed invasione batterica. Ed anche un motivo in più per recuperare e rafforzare con tutti i mezzi possibili l’integrità strutturale e funzionale della barriera protettiva epidermica.
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