Passano gli anni anche per loro e l’organismo va incontro a una lenta involuzione, rallentando le proprie funzioni e attività. Uno degli organi che più “soffre” di questo inesorabile processo di invecchiamento è il cervello. Memoria, capacità di apprendimento, abilità cognitiva e capacità ad adattarsi all’ambiente circostante tendono a ridursi con l’età, proprio a causa del processo di degenerazione del tessuto nervoso (neurodegenerazione). I nostri vecchietti pelosi diventano allora meno desiderosi di muoversi e di interagire con noi o con i loro simili, percepiscono più a fatica suoni e odori, sono più distratti, partecipano con minor entusiasmo alla vita di famiglia. Tutti segnali che a volte possono essere molto precoci e avere una progressione rapida e preoccupante. Per aiutare il nostro cane o gatto anziano dobbiamo innanzitutto cercare di non sottovalutare questi cambiamenti del suo comportamento, parlandone il prima possibile con il nostro veterinario. Sono molti i sistemi per “tenere in forma” il cervello del nostro vecchietto peloso. La dieta è un fattore importante, ma esistono anche metodi comportamentali basati sull’esposizione dell’animale a stimoli positivi generati, ad esempio, dai cosiddetti giochi di “attivazione mentale”. La ricerca scientifica ha recentemente dimostrato che anche la somministrazione combinata di alcune sostanze naturali è in grado di migliorare la memoria e l’attività generale di cani e gatti “senior” e di ridurre rapidamente i segni cognitivi, mnemonici e comportamentali di un cattivo invecchiamento cerebrale. L’importante è fare presto! Prima mettiamo in pratica un piano combinato di prevenzione dell’invecchiamento patologico (già tra i 7 e i 9 anni di età), migliore sarà la qualità di vita dei nostri vecchietti a 4 zampe.