Salute ed equilibrio della funzione nocicettiva
Il sistema con cui, sia noi che i nostri animali, avvertiamo gli stimoli esterni (soprattutto quelli dolorosi) viene chiamato “funzione nocicettiva”. Tale funzione, svolta in sinergia dai nervi periferici e dal cervello, rappresenta un sistema importantissimo per garantire la sicurezza (es. sento che il fuoco scotta e quindi non mi avvicino) e la salute dei nostri animali da compagnia. In presenza di malattie (es. artrosi), una corretta percezione del dolore consente infatti al nostro animale di tenere a riposo la parte malata, favorendo un recupero naturale.
Inoltre, le manifestazioni del dolore, come la zoppia o i guaiti/miagolii, sono importanti campanelli d’allarme che ci fanno capire che “qualcosa non va” e che ci spingono a riferire il problema al nostro veterinario di fiducia prima che sia troppo tardi. A volte, però, è la funzione nocicettiva stessa ad alterarsi, compromettendo la corretta percezione del dolore. In questo caso il dolore che prova il nostro fedele compagno non ha più un ruolo fisiologico utile, ma diventa un problema fine a sé stesso, che compromette senza motivo la sua qualità di vita. Recenti studi scientifici hanno dimostrato che la corretta funzione nocicettiva è garantita dal colloquio di tre importanti cellule del sistema nervoso: il neurone, il mastocita e la microglia. Tre componenti di un’orchestra che, se ben diretti e coordinati, suonano una sinfonia perfetta. Se invece questa armonia biologica è disturbata, il “suono” emesso da questa speciale orchestra arriva al cervello in maniera distorta ed esagerata.
Mantenere in salute e in equilibrio la funzione nocicettiva significa quindi garantire al nostro fedele compagno peloso una buona qualità della vita: in ogni situazione e a qualsiasi età.
Prevenire l’invecchiamento patologico del cervello
Passano gli anni anche per loro e l’organismo va incontro a una lenta involuzione, rallentando le proprie funzioni e attività. Uno degli organi che più “soffre” di questo inesorabile processo di invecchiamento è il cervello. Memoria, capacità di apprendimento, abilità cognitiva e capacità ad adattarsi all’ambiente circostante tendono a ridursi con l’età, proprio a causa del processo di degenerazione del tessuto nervoso (neurodegenerazione). I nostri vecchietti pelosi diventano allora meno desiderosi di muoversi e di interagire con noi o con i loro simili, percepiscono più a fatica suoni e odori, sono più distratti, partecipano con minor entusiasmo alla vita di famiglia. Tutti segnali che a volte possono essere molto precoci e avere una progressione rapida e preoccupante. Per aiutare il nostro cane o gatto anziano dobbiamo innanzitutto cercare di non sottovalutare questi cambiamenti del suo comportamento, parlandone il prima possibile con il nostro veterinario. Sono molti i sistemi per “tenere in forma” il cervello del nostro vecchietto peloso. La dieta è un fattore importante, ma esistono anche metodi comportamentali basati sull’esposizione dell’animale a stimoli positivi generati, ad esempio, dai cosiddetti giochi di “attivazione mentale”. La ricerca scientifica ha recentemente dimostrato che anche la somministrazione combinata di alcune sostanze naturali è in grado di migliorare la memoria e l’attività generale di cani e gatti “senior” e di ridurre rapidamente i segni cognitivi, mnemonici e comportamentali di un cattivo invecchiamento cerebrale. L’importante è fare presto! Prima mettiamo in pratica un piano combinato di prevenzione dell’invecchiamento patologico (già tra i 7 e i 9 anni di età), migliore sarà la qualità di vita dei nostri vecchietti a 4 zampe.